L’idea della città giardino
La Garden City di Howard
Con la proposta di Howard si assiste al primo tentativo di configurare una nuova organizzazione della residenza in un quadro urbanistico che prevedesse orti e giardini intorno alle mura e percorsi articolati tra l’erba e filari di alberi. Howard illustrava nel suo saggio To-Morrow, a peaceful path to real reform (1898), un quadro urbanistico che prevedeva una netta separazione tra le varie funzioni, residenziali, produttive, commerciali, culturali e ricreative compaiono con la proposta di città giardino.
Strade ampie linde e operose all’interno delineano spazi aperti che si condensano nella grande chiarezza dell’impostazione generale sintetizzata da alcuni schemi concettuali. Una di tali impostazioni è la tecnica urbanistica dello azionamento che divide la città-giardino in zone ben determinate per attività caratteristiche, a cui l’edilizia corrisponde con una precisa configurazione tipologica.
La città è vista come un organismo unitario le cui parti risultano tra loro connesse secondo una fitta rete di rapporti, non solo di natura funzionale e compositiva, ma fondamentalmente di natura economica e sociale.
Contrariamente alle aspettative romantiche, Howard prosegue poi con una serie di conteggi e argomentazioni strettamente finanziarie e commerciali. Fra i problemi analizzati da Howard con maggior vigore, figura quello del rapporto contrattuale, che va sotto il nome inglese di Lease, mediante il quale veniva dato in concessione il suolo edificabile di Garden-City. Prima Tale rapporto assimilabile ad un vero e proprio diritto di superficie ha tutt’ora caratteri di pressante attualità.
Nel 1903 si inizia la costruzione della prima Città-Giardino, Letchworth, a cinquanta chilometri da Londra. Il regolamento è molto minuzioso:non solo è prescritto il rapporto tra case e giardini, il tipo di recinzione,di piantagione, ecc.
Le tipologie edilizie realizzate nella zona residenziale di Letchworth, sono quelle delle case a schiera di due o tre piani, disposti lungo viali più o meno convergenti verso il centro. Garden-City di Howard, si pone , pur nella sua schematicità come un modello nuovo per la residenza. Una simile visione urbana si contrappone a un modello di vita legato alla sopravvivenza e a condizioni di vita malsane e si proietta verso una cultura urbanistica moderna. Tali esperienze teoriche e progettuali costituiscono le prime esperienze concrete su cui si baseranno le successive formulazioni teoriche sulla resistenza operaia.