Alberature stradali
Le alberature stradali richiamano la natura all’interno delle città
Le alberature stradali richiamano la natura all’interno delle città e mitigano l’impatto del traffico veicolare nelle aree periferiche e nelle campagne. In contesti urbani abbelliscono le aree trafficate, svolgono funzione di arredo urbano, ma assolvono altre importantissime funzioni.
Contengono i rischi di allagamento, poiché tra fogliame, rami, tronchi e radici, riescono ad assorbire in maniera consistente l’acqua meteorica, soprattutto quando vi sono filari plurimi.
Le alberature permettono di ottenere il raffrescamento dell’aria, sia perché il fogliame intercetta le radiazioni solari e offre ombreggiature, sia perché produce vapore che sottrae energia termica all’ambiente circostante.
Le piante contengono il biossido di carbonio e vari gas in quanto la lamina fogliare riesce ad assorbire il particolato rilasciato dagli autoveicoli, assolvendo un’importante funzione di filtro e contribuendo al contenimento del buco dell’ozono.
Tuttavia mettere delle alberature in città non può essere considerata una soluzione semplicistica perché le alberature possono contenere i benefici venticelli e modificare il tasso di umidità dell’area.
La scelta delle alberature andrebbe, quindi, valutata caso per caso, esaminando le caratteristiche e l’estensione dell’area in cui collocarle, scegliendo le caratteristiche estetiche e formali delle piante, come l’aspetto della chioma, della fioritura, della persistenza del fogliame nell’arco annuale ed è anche molto importante, in fase di progettazione, tenere conto della manutenzione, dell’estensione e caratteristiche dell’apparato radicale per prefigurare gli scenari evolutivi nel breve, medio e lungo termine.
L’estensione della chioma delle alberature deve guidare la giusta distanza tra le piante, tra le piante e gli edifici e le altre attività umane. Bisogna anche tenere presente quanto le inflorescenze, il fogliame o la frutta generata, possa incidere con i normali percorsi.
Ogni pianta ha, infatti, una sua potenziale crescita e necessita, pertanto, di un adeguato spazio, sia in elevato che alla base. Non è raro che le radici possano confliggere con cavidotti e sottoservizi, o la chioma generare problemi con linee aeree come quelle elettriche, telefoniche e dell’illuminazione pubblica.
Le piante a maggiore espansione, tipo le querce i tigli e i frassini, raggiungono una chioma di 15 metri, gli ontani, gli aceri, i carpini, possono arrivare a una chioma di 10 metri, mentre meno estensione hanno piante delle rosacee. Ci sono piante la cui estensione della chioma arriva fino a 6 metri ma con andamento colonnare, come i cipressi.
Alcuni parassiti delle piante sono presenti in ambienti urbani perché manca quel rapporto con la natura che consente il contenimento di agenti patogeni. Per evitare che particolari condizioni ambientali, cambiamenti climatici o malattie, provochino problemi alle piante, è meglio utilizzare varietà di specie autoctone e valutare attentamente l’utilizzo di piante esotiche e le relative capacità di acclimatarsi.
Inoltre non è utile solo progettare un buon sistema di irrigazione, scelta e posizionamento delle piante, ma anche prevedere e progettare la gestione del patrimonio arboreo nel tempo, perché si tratta di organismi viventi il cui stato di salute va monitorato per impedire cadute rovinose, evitando, con improvvide potature e amputazioni radicali, di peggiorare le condizioni di vita delle piante.