Ghanat (Qanat)
Il sistema dei Ghanat Iraniani
Anno
VII secolo d.C.
Il modello di sistemazione in molte città del sud dell’Iran è stato plasmato da condizioni ambientali, storiche e forse ancora in maniera più importante, dai sistemi di approvvigionamento d’acqua. L’aridità rende essenziale l’irrigazione, e l’approvvigionamento di acqua è una considerazione che ha la priorità su tutto o quasi, e quindi anche sulle sistemazioni urbane. Per portare l’acqua nelle grandi città da 2500 anni in Persia si scavano i cosiddetti Ghanat, veri e propri canali sotterranei, che funzionano con un sistema ingegneristico molto sofisticato tanto che l’Iran ha esportato questa tecnica in tutto il Medio Oriente, nel Nord-Africa e in Spagna.
I Ghanat sono esattamente un sistema di pozzi verticali collegati sulla base da un cunicolo sotterraneo che congiunge il pozzo principale al villaggio.
L’acqua scorre al riparo dal sole e dalla siccità della superficie, per distanze spesso superiori ai 30 Km. In questo modo è assicurata una costante erogazione che se avvenisse all’aperto, tenderebbe ad evaporare sopratutto sui lunghi percorsi.
Attualmente la lunghezza dei Ghanat raggiunge i 40 mila chilometri di canalizzazioni sotterranee. Sistemazioni permanenti erano rare nella regione finchè appunto non fu introdotta la tecnologia del ghanat. Poiché ogni sistemazione permanente in Kerman ha almeno un ghanat tutta la struttura urbana tiene in considerazione la loro localizzazione ed i vari luoghi sono stati resi compatibili con le opportunità e limitazioni offerte da questo sistema.
I tunnel vangati orizzontalmente si inclinano dolcemente nel terreno alluvionale fino a che l’acqua è fuoriuscita. L’acqua si infiltra nel tunnel, corre in giù gradualmente, ed emerge sulla superficie come un ruscello.
L’ubicazione e la costruzione della struttura del ghanat è principalmente governata dalla pendenza, la distribuzione delle sorgenti sotterranee, i bacini pluviali, e l’elevazione.
Il Ghanat più lungo e più famoso nel bacino è il Farizan ghanat che corre 29 miglia dalla città di Kerman nella direzione della strada di Kerman-Bam. Il numero esatto di ghanat che attualmente portano acqua alla città è incerto. L’alta densità di tunnel dei ghanat nel bacino pluviale della città di Kerman ha determinato praticamente una barriera legale alla costruzione di nuovi. Al margine settentrionale dei campi coltivati di Mahan sotto i quali i tunnel dei ghanat verso la Città di Kerman, sono localizzati più di cinquecento pozzi in un’area minore di due miglia quadrate. Da quando la legge proibisce la costruzione di nuovi ghanat o pozzi alla distanza minore di un chilometro dai pozzi esistenti, molta parte della pianura di Kerman è chiusa alle nuove costruzioni. Per questa ragione non ci sono altre grandi sistemazioni sulla pianura di Kerman.
Tutte le altre grandi sistemazioni nel Bacino di Kerman sono localizzate su gli alti terreni alluvionali, oltre il bacino pluviale esaurito dal ghanat urbano di kerman. I più grandi di questi sono Mahan (più di 6,000 persone) e Jupar (più di 4,000 persone); Tutti e due sono localizzati ad una quota di 700/800 piedi più in alto della Città di Kerman. I Ghanat sono l’unica fonte d’acqua in queste città. La maggior parte di questi Ghanat sono corti e la loro acqua viaggia a distanze lunghe in ruscelli dalla superficie delle montagne, ai terreni alluvionali.
Nel Bacino di Kerman, le tipologie del modello di sistemazione sono in correlazione all’età, dimensione, elevazione. La sistemazione alle quote più basse (Città di Kerman) è prioritaria ed ha diritto (perché la città è la più grande) alla precedenza sulla più grande area del bacino pluviale. Come ci si avvicina alle quote più alte, le sistemazioni dei terreni alluvionali (e.g. Mahan, Jupar, e Baghin) servono meno persone, e come fu stabilito più recentemente, vi si trovano i più piccoli bacini d’acqua. Questa sequenza arriva nelle valli della montagna dove piccoli ghanat di recente costruzione (diciannovesimo-secolo) servono piccoli villaggi come Chashmeh Kush, Dagh Razin, e Daristan tutti questi sono forniti da un piccolo deposito alluvionale. I bacini d’acqua formano una serie di archi progressivi e più piccoli archi; il ghanats di ogni be~in della sistemazione più alto dove quelli della prossima fine della sistemazione più bassa. Dopo che questo modello di sistemazione razionale, dell’acqua-diretta fu stabilito, nell’area di Kerman, si sviluppò una regolamentazione del sistema di approvigionamento di acqua, attraverso leggi e consuetudini. Il loro scopo originale era proteggere i proprietari dei ghanat che effetuavano un investimento rischioso ma essenziale per una sistemazione agricola permanente. L’effetto principale di queste leggi è stato quello di rinforzare e mantenere il modello di sistemazione esistente ritardando così il cambiamento.
Le leggi sull’acqua in Iran sono basate sulla legge islamica (lo sharita) e dalle consutudini.La prima codificazione nota di questa legge è il Kitabi Qani (Libro dei Qanats) in vigore fin dall’undicesimo secolo. La maniera principale in cui la legge Islamica sull’acqua ha plasmato l’ubicazione delle sistemazione in Kerman è attraverso le leggi di harim (“confini”), determinando lo stato di diritto sulla proprietà e sui confini. E’ così illegale per chiunque, scavare, o costruire un ghanat vicino ad un’altro ghanat esistente, se può essere presunta o risultare provata una perdita per quest’ultimo. Gli effetti di questa legge proibiscono la costruzione di nuovi canali influenzando in maniera determinante la stabilizzazione delle tipologie e dei modelli di sistemazione dei Ghanat. Altre fonti non si possono usare perché il livello dell’acqua giace 300/400 piedi sotto la superficie. I Ghanat di Mahan e Jupar forniscono i più piccoli bacini pluviali tra quelli della Città di Kerman e consegnano meno acqua, perché sono localizzati a quote più alte ed i depositi alluvionali sono minori.
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