Villa Besnus a Vaucresson

Le Corbusier – Villa Besnus, “Ker-Ka-Ré”, Vaucresson Francia, 1922

Questo progetto fu il risultato pratico diretto dello stand urbanistico al “Salon d’Automne” di Parigi del 1922. Risale a un periodo in cui ogni tipo di difficoltà si presentava simultaneamente. Sebbene fossero state avanzate teorie e sviluppati principi per chiarire il terreno in “L’Esprit Nouveau”, tutto in questa casa doveva, dal punto di vista architettonico, essere nuovamente creato: metodi di costruzione, un’efficace soluzione strutturale del problema del tetto e della cornice della finestra, parapetto, ecc. Il progetto rivela la sua pianificazione libera: il bagno viene posizionato al centro dell’area della pianta. Allo stesso modo definisce la forma delle finestre e le loro proporzioni, correttamente dimensionate alla scala umana.

Ecco, ad esempio, un esempio che è solo uno tra i tanti che potrebbero essere presi da questa casa di cura conferita a considerazioni estetiche: uno schizzo mostra la gabbia della scala arrotondata, che si vedrà è posta perpendicolare alla facciata. Le Corbusier ha raccontato come quando una sera era appena uscito dal Velodromo d’Hiver, si rese improvvisamente conto “che questa scala perpendicolare aveva un ritmo discordante che distruggeva l’unità base del suo disegno. Ha quindi riadattato la posizione della scala per farla girare di un quarto di giro lungo la facciata, sottolineando in tal modo e amplificando quest’ultima. Momenti intensi come questi, dice, ci insegnano una lezione permanente. “Ci fanno voltare le spalle al semplice incidente, ci spingono a sacrificare un dettaglio piacevole e ci costringono a cercare un’unità coerente. Dobbiamo usare tutto il nostro terreno fino in fondo e realizzare invariabilmente le dimensioni più ampie possibili. Si vedrà che in un’architettura in cui possiamo impegnarci in speculazioni plastiche, dal punto di vista puramente plastico, possiamo fare bene o male”.