Armocromia e Arredamento
I colori influiscono sulle nostre emozioni
Almeno una volta ognuno di noi si è imbattuto in questa parola: ARMOCROMIA.
Sebbene non sia, ancora, una scienza, molti di noi hanno provato a studiarla o a farsi studiare da un consulente di immagine per definire la propria palette e trovare, quindi, i colori giusti per auto-valorizzarsi.
Attraverso questo metodo, sottoponendosi ad una accurata analisi della propria carnagione e del proprio sottotono, è possibile trovare le macro-categorie di appartenenza (che a loro volta si suddividono in sottogruppi di cui non si parlerà in questo articolo): PRIMAVERA, ESTATE, AUTUNNO E INVERNO.
La moda non è però l’unico settore ad essere stato travolto da questa tendenza, ma anche il settore del Design e dell’Architettura ha fatto proprio questo argomento.
I colori influiscono sulle nostre emozioni e producono in noi sensazioni più o meno piacevoli.
Nell’arredamento, spesso la scelta dei colori è preceduta dalla scelta dello stile e, solo in un secondo momento si sceglie il colore con l’inevitabile risultato di avere una totale assenza di armonia all’interno della propria abitazione.
Pavimento, tessili e decorazioni devono coesistere in un ambiente confinato in modo armonico.
Ricreare in casa una confort-zone, spesso non è così semplice, ma avere un ambiente in armonia vuol dire certamente godere di un ambiente che suscita in noi emozioni quali benessere, protezione, relax e che ci permette di staccare con tutto ciò che sta al di fuori delle mura di casa.
Prima di vedere le singole macro-categorie è bene definire alcuni princìpi che, indipendentemente dalla scelta cromatica, ci aiuteranno a creare armonia.
1. Iniziare da una base neutra e chiara.
Beige, tortora, bianco sono la base perfetta da cui partire per arredare una stanza. Questi colori dilatano visivamente lo spazio e non mettono limiti alla creatività. Inoltre, considerando che spesso una sola stanza ha molteplici funzioni (relax, studio, smart-working) e potrebbe essere in continuo mutamento, questi colori non saranno vincolanti al fine di svolgere tali attività.
2. Scegliere un colore predominante ed uno complementare.
Vietato cadere nella monotonia creando appunto ambienti noiosi e visivamente piatti.
Per determinare il colore predominante è bene lasciarsi ispirare dalle sensazioni che ogni colore suscita in noi, e perché no, dalla vostra palette qualora vi foste già sottoposti ad una consulenza di armocromia!
Una volta individuato il colore predominante, per scegliere il colore complementare si può utilizzare la ruota dei colori ricordando che, due colori si definiscono complementari quando, posti l’uno accanto all’altro “vibrano” rafforzando la propria luminosità a vicenda.
Una volta individuato il colore predominante per sceglierne uno complementare direttamente sulla ruota dei colori, basterà scegliere quello diametralmente opposto.
3. Bilanciare i colori
Sempre vigente la regola 60-30-10 che ha lo scopo di bilanciare i colori utilizzati all’interno di uno spazio confinato, in modo da creare armonia:
60% colore predominante + 30% colore secondario + 10 % colore di accento.
Il 60% altro non è che il colore principale della scena, ovvero il primo colore che salta all’occhio entrando in una stanza e può suddividersi negli oggetti di dimensioni maggiori (pareti, tessili).
Il 30% in percentuale è circa la metà del colore predominante e serve a definire il contrasto senza spostare l’attenzione dal colore principale.
Il restante 10 % solitamente è un colore molto più acceso rispetto ai primi due, ed è presente in oggetti spesso di piccole dimensioni rispetto all’intera stanza (per esempio un cuscino, una lampada, una finitura).
4. Attenzione alla luce.
Questo ultimo punto è di fondamentale importanza per una corretta riuscita del nostro intento, ovvero creare una stanza/casa in armocromia. È bene ricordare che la luce gioca con i colori: li illumina, li trasforma, crea sfumature. Ogni colore, quindi, a seconda della luce a cui viene esposto, dà una risposta diversa.
E’ importantissimo, quindi valutare a priori l’esposizione della propria casa e delle rispettive stanze.
In particolare, nel caso di costruzioni ex-novo, è bene suddividere i vari ambienti a seconda dell’orientamento dell’edificio: a nord le stanze che non necessitano di un’elevata illuminazione (vano scala, dispensa, ripostiglio); ad est la zona notte favorendo tramite la giusta inclinazione dei raggi solari il risveglio ottimale; a sud gli ambienti che richiedono un’adeguata illuminazione (sala da pranzo, cucina, soggiorno) ed infine ad ovest gli ambienti dedicati al relax come il soggiorno.
Questo ultimo punto è di fondamentale importanza per una corretta riuscita del nostro intento, ovvero creare una stanza/casa in armocromia. È bene ricordare che la luce gioca con i colori: li illumina, li trasforma, crea sfumature. Ogni colore, quindi, a seconda della luce a cui viene esposto, dà una risposta diversa.
E’ importantissimo, quindi valutare a priori l’esposizione della propria casa e delle rispettive stanze.
In particolare, nel caso di costruzioni ex-novo, è bene suddividere i vari ambienti a seconda dell’orientamento dell’edificio: a nord le stanze che non necessitano di un’elevata illuminazione (vano scala, dispensa, ripostiglio); ad est la zona notte favorendo tramite la giusta inclinazione dei raggi solari il risveglio ottimale; a sud gli ambienti che richiedono un’adeguata illuminazione (sala da pranzo, cucina, soggiorno) ed infine ad ovest gli ambienti dedicati al relax come il soggiorno.
La luce diventa quindi componente fondamentale d’arredo ed ogni ambiente merita un opportuno studio di illuminotecnica che ovviamente dipenderà dalle attività a cui sarà destinata la camera.
Alla luce naturale, che ovviamente dipende dalla percentuale di superfici trasparenti previste in fase di progettazione è bene integrare con criterio l’illuminazione artificiale.
Nello specifico essa si divide in:
- Illuminazione diretta, quando il fascio luminoso è proiettato direttamente sugli oggetti da illuminare senza alcun tipo di riflessione. La luce diretta è consigliata negli ambienti lavorativi e di studio utilizzando per esempio una lampada da tavolo ma è anche di fondamentale importanza in ambienti come la cucina o il bagno. Basti pensare a delle luci sottopensili per illuminare il piano cottura oppure ai lampadari (la cui altezza dipenderà dall’altezza del soffitto e dall’area della stanza) per illuminare il tavolo da pranzo.
- Illuminazione indiretta, quando il fascio luminoso colpisce gli oggetti da illuminare dopo una riflessione generalmente sul soffitto o contro una parete. È perfetta per creare atmosfere calde ed accoglienti e spesso bilancia i contrasti luminosi prodotti dalle sorgenti dirette.
Secondo alcuni studi di illuminotecnica, all’interno di uno spazio è bene bilanciare a seconda della luminosità naturale, luci dirette ed indirette e non prediligerne soltanto una tipologia.
Scegliere, quindi, una luce calda oppure fredda fa la differenza e potrebbe compromettere o rivalutare la scelta dei colori.
Una volta viste le regole principali per arredare un ambiente con armonia, bisogna tener conto di alcuni “trucchetti”:
- Se si vuole ingrandire visivamente una stanza piccola bisogna evitare colori scuri nelle pareti e prediligere colori chiari, luminosi e riflettenti.
- Le linee orizzontali, come quelle del pavimento, ampliano visivamente l’ambiente mentre le linee verticali lungo le pareti la slanciano.
- Se il soffitto è basso è consigliabile colorarlo di bianco e dipingere le pareti con colori contrastanti.
Fissati questi concetti base, analizziamo ora le varie palette definite dall’armacromia.
L’armocromia, come già detto, identifica quattro macro-categorie che, suddivisi rispettivamente in ulteriori sottogruppi valutati definendo: sottotono o temperatura (caldo o freddo), valore cromatico (chiaro o scuro), intensità (alta, media, bassa).
La quattro macro-categorie si rifanno ai nomi dei periodi temporali dell’anno solare:
PRIMAVERA, ESTATE, AUTUNNO, INVERNO
Valore cromatico chiaro, intensità alta e sottotono caldo. La primavera ci regala tonalità brillanti e calde.
Perfetta con uno stile vintage si prediligono i rosa e i viola, i verdi e i gialli e, come la stagione d’appartenenza, sono un mix di colori che ricordano i prati fioriti.
Valore cromatico chiaro, intensità bassa, sottotono freddo. Contrariamente a quanto si possa pensare nella palette estate rientrano colori freddi e chiari, pastello e madreperlati, ma anche malva, blu jeans e grigio.
Valore cromatico scuro, intensità bassa, sottotono caldo. Basterà immaginare i colori del foliage per avere subito in mente la palette di questa stagione: marroni, rossi, arancioni, gialli dalle calde tonalità. Beige, nude colori perfetti da abbinare alle profondità dell’ottanio o del ruggine.
Valore cromatico scuro, intensità alta, sottotono freddo. Blu elettrico, fucsia, giallo lime, nero e grigio colori che compongono la palette di questa categoria spesso abbinati in contrasto a bianco o avorio
Scegliere se arredare l’intera abitazione basandosi su un’unica palette, o assegnare ad ogni ambiente della casa palette diverse è indubbiamente una scelta del tutto personale. Il consiglio è sempre quello di trovare il giusto equilibrio tra colori, luci e stili d’arredo.
Sulla base di ciò, si potrebbe scegliere una stagione di riferimento ed utilizzarla come linea guida per tutti gli ambienti. Badate bene che, come già detto, ogni stagione ha diversi sottogruppi (individuati dalle diverse combinazioni tra valore cromatico, intensità e temperatura) per cui, le palette a disposizione sono molte e permettono di non scostarci troppo dalla macrocategoria scelta (primavera, estate, autunno o inverno).
Ma…come scegliere la palette giusta per arredare la propria casa?
Come già scritto sopra, i colori hanno il potere di suscitare in ognuno di noi, sensazioni più o meno intense e più o meno piacevoli. Per cui, analizzare bene queste sensazioni davanti a colori principali è sicuramente il punto di partenza più indicato.
Scegliere il colore che ci emoziona, che ci rilassa vista e mente e che spesso ci trasmette una sensazione inspiegabile ma, piacevole.
Una volta identificato nella palette di appartenenza, analizzato alla luce naturale ed artificiale presente in sito, non resta che seguire queste piccole regole, applicare un po’ di buon senso per non eccedere e creare il nostro ambiente in armocromia.
Sulla base di quanto tempo, sarebbe indispensabile utilizzare l’armocromia anche negli edifici pubblici come ospedali (assegnando colori ben diversi a seconda dei reparti), scuole, biblioteche e nei locali adibiti ad attività commerciali (alimentari, abbigliamento, mobili e arredamento, edicole, sanitari, erboristerie e tanto altro) progettando strategicamente anche gli arredi consigliate dai visual merchandiser.
L’armonia, in conclusione, crea equilibrio e connessione tra l’uomo e lo spazio che lo circonda.