Copenaghen sempre più sostenibile
punta a colorare la città con piante da frutta
Idee e suggerimenti per la progettazione del verde pubblico
Tutte le capitali europee e le città che puntano alla sostenibilità urbana e territoriale, stanno realizzando l’obiettivo del consumo di suolo zero riutilizzando aree dismesse riconvertendole a parchi, foreste urbane, assi attrezzati verdi ciclo-pedonali, ecc.
Se Parigi dipinge la sede del grandioso Teatro dell'Opera di Parigi, il Palais Garnier, con un’area alberata di ciliegi e tante città italiane inseriscono alberi da frutta nel paesaggio urbano, la capitale danese intende recuperare spazi alla natura e, contemporaneamente, offrire ai cittadini cibo sano, gratuito e sostenibile.
A Copenaghen, prima capitale carbon neutral entro il 2025, il progetto che aumenta la quota di verde all’interno della città, si colora con la frutta. La città diventa, quindi, più sostenibile perché inserisce alberi e arbusti di varietà autoctone, che richiamano i gusti e le cromie dell’area, alimentando tutte quelle catene biologiche che ne conseguono e richiamando agli occhi degli abitanti le caratteristiche dell’ambiente naturale.
Il verde, i giardini, le alberature e le foreste urbane, rappresentano la ricetta per risanare l’ambiente delle metropoli, a Copenaghen, però, si punta non soltanto ad aumentare la quantità di vegetazione, ma a dare una connotazione culturale al verde, recuperando piante da frutta che possano aggiungere qualità ai progetti. Se una città più verde è una città più vivibile, più ossigenata, maggiormente resiliente ai cambiamenti climatici, più bella e gradevole, con rumori attenuati e assorbiti dalla vegetazione, le superfici di giardini, parchi e riserve naturali si arricchiscono di un grande restauro naturale che recupera essenze tipiche. L’ambiente della tradizione agricola e alimentare danese esercita, così, un ruolo fondamentale nella pianificazione urbana.
Recuperare alberature ed essenze tipiche, vuol dire recuperare la tradizione locale, cercare di ridurre i costi utilizzando piante che vivono con agio nell’ambiente e nel clima tipico della città nordica. Si risparmia sul versante economico ma si recuperano anche i colori, i gusti e le memorie del territorio.
La Danimarca è un paese che ha una tassazione progressiva molto alta perché pensa alla società nel suo insieme e l’inserimento di piante da frutta nel paesaggio urbano non rappresenta solo un recupero storico e culturale, ma la necessità di andare incontro alle fasce sociali più deboli. Il progetto prevede, infatti, che tutti possano trarre alimenti e sostentamenti da queste piante urbane, lo può fare il pedone, il turista, il ragazzo che non ha soldi con sé, ma anche il clochard, il disoccupato, chi non può permettersi di portare un pasto completo a tavola.
Copenaghen è diventata così città “commestibile”, città in cui si punta a valorizzare gli spazi pubblici per consentire di inserire piante autoctone che assolvano il compito di educazione alimentare, con frutta a disposizione di tutti, del passante, della popolazione meno abbiente, del turista.
Per scoprire o riscoprire i colori e i sapori della tradizione locale e assaporare una merenda sana, le piante autoctone svolgono un ruolo fondamentale, hanno infatti il pregio di poter essere coltivate in maniera biologica, senza additivi chimici. Necessitano di scarsa manutenzione, quindi la loro messa a dimora e la loro coltivazione avviene in maniera sostenibile, con limitatissimi costi per la manutenzione ed enormi vantaggi per la collettività, assolvendo anche il compito di educazione alimentare, offrendo spuntini freschi, salutari e genuini. Piante autoctone e resistenti comprendono, tra l’altro, more, mirtilli, ginepro, mele di varietà tradizionali ma un po’ dimenticate e meno commerciali, prugne e anche funghi.
Copenaghen è la prima città al mondo che conta di raggiungere emissioni zero entro il 2025 e detta l’agenda a tutti i paesi. Architetti e progettisti di ogni parte del mondo sono avvisati: progettare nuovi spazi verdi nelle città vuol dire pensare a quel particolare territorio dando ad esso quel valore che lo spazio della natura antropizzata ha dato nel tempo. Quindi l’abaco delle essenze da utilizzare per le aree verdi deve essere adattato alle realtà locali, così come addomesticate nello specifico territorio. Alle piante autoctone seguono tutto un contesto di valori ambientali che rendono migliore un ambiente e ne arricchiscono la biodiversità, unendo canoni estetici e produttività agricola, creando vantaggi per tutti.
Aree pubbliche, campi da gioco e parchi, a Copenaghen saranno arricchiti da alberi da frutta e cespugli, recuperando i sapori naturali della tradizione. Le piante avranno anche la funzione di scandire il tempo, di offrire i profumi che appartengono al territorio, ricordare le geometrie della natura del luogo. Assieme a questo progetto è stata sviluppata un’App che letteralmente significa “cibo selvaggio” Vild Mad, per consentire a tutti di avere informazioni sulla qualità dell’offerta della frutta e delle ricette utilizzabili, recuperando i sapori della tradizione.