Costruzione a secco tra passato e futuro
Vantaggi nella fase esecutiva
Nel panorama mondiale dell’edilizia, l’impiego di materiali e tecnologie innovative, come la costruzione a secco, è in costante crescita. Per un settore che pesa considerevolmente sull’ambiente, lo studio e l’aggiornamento continuo risultano essere di fondamentale importanza.
Tuttavia, recenti studi hanno dimostrato come solo in alcune specifiche zone del globo terrestre vengano applicate ormai in modo sistematico tecniche costruttive considerate lontane dal tradizionale modus operandi.
Quest’ultimo, prevede l’impiego di sistemi costruttivi che si servono della tecnica “ad umido” e di materiali quali laterizi, calcestruzzo ed acqua.
Ma risulta davvero vantaggioso questo schema costruttivo se confrontato con le tecniche più innovative?
Scopriamolo subito nell’approfondimento che segue.
Tecnologie a confronto
Nel corso dei secoli, il settore delle costruzioni si è servito unicamente dei sistemi in muratura e successivamente delle strutture in cemento armato.
Con il sistema in muratura, rappresentato da un muro di fondazione ed un muro di sopraelevazione costituiti in pietre o mattoni, veniva garantita la stabilità grazie alla collaborazione tra gli elementi murari stessi.
In un secondo tempo, iniziarono a diffondersi i sistemi misti in latero-cemento e in muratura e pilastri.
I primi erano costituiti da laterizi fatti aderire tra loro attraverso l’uso del conglomerato cementizio, avente funzione resistiva-strutturale.
I secondi, i sistemi in muratura, permettevano una maggiore libertà distributiva in quanto erano costituiti da pilastri distribuiti lungo il perimetro e all’interno dell’edificio.
Nonostante tali tecniche fossero ampiamente utilizzate, avevano il limite di essere adatte unicamente ad edifici di esigue o medie dimensioni.
Pertanto, nel XX Secolo vennero introdotte le strutture intelaiate trave-pilastro, le quali prevedevano una gabbia articolata sull’incrocio di tali elementi.
In questo modo, i carichi verticali ed orizzontali venivano trasferiti dai solai alle travi, dalle travi ai pilastri e dai pilastri alle fondazioni, impiegate per distribuire i carichi al suolo.
La tecnica della costruzione a secco
Con il trascorrere dei decenni, tuttavia, ci si rese conto che i sistemi costruttivi tradizionali implicavano alcuni limiti che potevano essere superati grazie alla tecnologia della costruzione a secco.
Queste ultime tecnologie garantiscono una sostenibilità dal punto di vista economico ed ambientale, tempi di realizzazione più rapidi ed una maggiore leggerezza strutturale.
A tal proposito, attualmente, le strutture di questo tipo più utilizzate sono quelle in acciaio e quelle lignee. Trattasi di sistemi realizzati attraverso l’assemblaggio di componenti prefabbricati, i quali non necessitano dell’uso di leganti ma vengono montati mediante viti e bulloni.
Naturalmente, le due strutture vengono scelte a seconda delle esigenze puntuali e delle caratteristiche edili e del sito in cui si colloca il manufatto.
Si riscontra un maggiore impiego del legno per gli edifici prefabbricati e dell’acciaio per i complessi industriali e per gli edifici multipiano.
Poiché la metodologia a secco comporta un’attenta progettazione a monte, ogni componente è già stata oggetto di studio e controllo qualità, così da arrivare in cantiere pronta per essere solo più assemblata.
Ecco come si spiegano le tempistiche ridotte ed il risparmio sulla manodopera.
Esempi di sistema di assemblaggio a secco in acciaio e in legno. Fonte: Depositphotos.com
Peculiarità del sistema costruttivo a secco
Le suddette tecnologie a secco non costituiscono propriamente un sistema innovativo ma rappresentano tecniche utilizzate già anticamente e recentemente riprese ed ottimizzate grazie ai mezzi odierni.
Come già accennato, si tratta di metodologie costruttive che non si servono di acqua né di materiali umidi. Pertanto, le tempistiche si accorciano in quanto non è necessario un tempo di asciugatura delle componenti.
Il complesso è costituito da una struttura assemblata e da elementi quali l’involucro interno e quello esterno, il tutto fatto aderire attraverso giunzioni metalliche.
Infatti, una volta montato il telaio strutturale, il rivestimento esterno verrà ancorato e saldato per poi essere completato con le finiture scelte.
Diversa è la posa dell’involucro interno, il quale necessita di qualche passaggio aggiuntivo. Infatti, al telaio portante saranno fatte aderire le lastre di rivestimento, un opportuno strato isolante, gli impianti e le finiture.
In ogni caso, il montaggio dell’intera struttura assicura la riduzione drastica delle tempistiche rispetto ad una tradizionale costruzione in muratura e garantisce elevate performances.
Infatti, oltre ad utilizzare materie prime riciclabili e naturali (nel caso del legno), le strutture a secco garantiscono alti standard dal punto di vista energetico e prestazionale.
A tal proposito, grazie alla fase di progettazione iniziale condotta in modo attento e preciso, è possibile raggiungere risultati performanti con maggiore sicurezza.
Vantaggi della costruzione a secco
Gli edifici costruiti a secco presentano un’elevata resistenza e stabilità dal punto di vista sismico, pertanto, sono particolarmente indicati per le zone ad alto rischio di terremoti.
Infatti l’acciaio, avendo una massa sismica inferiore rispetto a quella di materiali come il cemento armato, garantisce una struttura che, se sollecitata, assicurerà maggiore resistenza.
Anche dal punto di vista dell’isolamento acustico vi sono numerosi vantaggi in quanto già in fase progettuale è possibile studiare ed ottenere soluzioni specifiche.
Combinando particolari componenti costruttive, le stesse contribuiranno, singolarmente e nel complesso, a raggiungere un ottimale comfort acustico.
Un altro vantaggio è rappresentato dal contenimento dell’impatto ambientale, in quanto le costruzioni a secco limitano i costi e gli sprechi in cantiere. Riducono altresì la spesa in termini di mano d’opera e garantiscono il riutilizzo dei materiali impiegati a fine vita dell’edificio.
Infine, la tecnica a secco risulta garantire risultati estetici in grado di soddisfare le esigenze più complesse. Grazie all’uso del cartongesso sarà possibile realizzare tramezzi, controsoffitti ed elementi di arredo progettati ad hoc.
Ne risulteranno ambienti interni personalizzati e dalla facile posa, dove l’estetica si sposerà con la funzionalità e la massimizzazione degli spazi, anche i più esigui.
Acciaio, il re della tecnica a secco
Troppo spesso si pensa all’acciaio come al materiale utilizzato per antonomasia in ambito industriale. Tuttavia, lo stesso è applicabile anche in altri settori come ad esempio in quello residenziale.
Grazie alla sua leggerezza e alla sua durevolezza nel tempo, assicura risultati ottimali anche dal punto di vista delle dimensioni dei manufatti.
Le residenze che si servono dell’acciaio strutturale vanteranno ampie planimetrie e una notevole libertà distributiva.
L’acciaio può essere utilizzato sottoforma di sistemi a telaio nelle residenze pluripiano, di profili a freddo nelle abitazioni mono e bifamiliari con altezza ridotta ed anche come sistemi tridimensionali come ad esempio i container.
Differentemente dal cemento, l’acciaio è leggero, è riciclabile, può essere reimpiegato smontando e rimontando le componenti, qualora a monte ci sia stato un attento iter progettuale.
Inoltre, risulta resistere bene agli agenti esterni e, una volta trattato con l’applicazione di strati protettivi, garantisce durabilità.
Come risaputo, gli edifici in acciaio risultano essere molto performanti dal punto di vista della resistenza sismica grazie alla leggerezza propria di questo materiale che permette di costruire anche su terreni meno solidi.
Infine, anche dal punto di vista del controllo della qualità finale, trattandosi di un materiale impiegato per la costruzione di elementi prefabbricati, è più facile che la suddetta sia garantita rispetto al caso di materie realizzate in opera e più soggette a variazione.
L’Italia ha ancora molto da lavorare in termini di impiego delle tecniche a secco ma occorre valutarne i vantaggi che risulterebbero attraverso un uso più massivo di tali sistemi ormai predominanti in altre zone del mondo.
Autore della foto di copertina: @ levkro su Depositphotos.com