Francesco Peleggi
Tesi di Laurea in Progettazione Architettonica
Progettazione del Museo dalla Scienza in Via Guido Reni
Tesi di Francesco PeleggiE-mail: francescopeleggi@yahoo.it
Corso di laurea : Laurea quinquennale ciclo unico in Architettura U.E.
Università degli studi di Roma “La Sapienza” / Facoltà di architettura “Valle Giulia”
Relatore: Prof. Arch. Rosario Gigli
A.A. 2014 - 2015
Il progetto del Museo Della Scienza in Via Guido Reni si innesta in un’area del II municipio di Roma, quartiere Flaminio a ridosso del Villaggio Olimpico.
L’area di intervento, occupata dall’area delle ex caserme, risulta baricentrica rispetto al tridente generato da Viale Pinturicchio, Via Guido Reni e Via Del Vignola e confina marginalmente con il MAXXI di Zaha Hadid. A livello viario ed urbano l’asse di Via guido Reni mette in comunicazione il sedime di progetto, da un lato con il complesso del Foro Italico attraverso il Ponte della Musica, dall’altro con l’auditorium Parco della Musica di Renzo Piano, passando trasversalmente alla viabilità della Via Flaminia e lambendo marginalmente il piccolo complesso del palazzetto dello sport di Annibale Vitellozzi e Pier Luigi Nervi.
A partire dalle linee generali, rintracciate dalle assemblee capitoline, per il progetto di riqualificazione dell’area è stato quindi analizzato l’intorno a livello tipologico, viario e di polarità andando poi ad analizzare più nel dettaglio i possibili percorsi di eventuali visitatori dell’area.
Individuati i flussi principali e rispettando le linee generali suddette, a livello di masterplan sono state mantenute le caserme esistenti destinandole a uffici, ricettivo e commerciale, prevedendo a completamento un’area destinata a residenze, ad alloggi sociali e destinando l’area in diretta comunicazione con il cortile del MAXXI al progetto del Museo.
Il fronte del Museo è stato arretrato rispetto al profilo stradale, prevedendo una quinta verde permeabile verso la viabilità di via Guido Reni e verso il parco del MAXXI. La piazza principale di accesso al complesso, è stata quindi delimitata con un volume di testa totalmente vetrato contenente tutte le aree di servizio al museo installando poi su questo un secondo volume anulare destinato ad ospitare il percorso espositivo.
L’articolazione del volume complessivo ha permesso la creazione di una corte interna all’edificio ed una tripartizione degli accessi al piano terra, due direttamente al volume principale tramite la piazza e la corte ed uno all’area della sala conferenze che mantiene così la sua totale autonomia funzionale.
Il percorso espositivo permanente si sviluppa attraverso un percorso anulare concentrico, con successioni di pieni e vuoti, di aree terrazzate ed aule a tutta altezza nell’area semicircolare del volume dell’edificio ed è articolato sui 3 livelli che compongono il complesso con l’uscita posizionata al terzo livello del volume di testa.
Dall’uscita del percorso espositivo nel volume di testa al terzo piano, è possibile per il visitatore accedere a delle aree relax con postazioni multimediali poste sul terrazzo aggettante al centro del volume, scendendo al secondo piano si trovano aule per i workshop e l’accesso alla terrazza per eventi ed esposizioni temporanee, scendendo ancora a piano primo si hanno infine un’ala per esposizioni temporanee ed un planetario. L’ultima rampa di scale da detta terrazza accompagna il visitatore al termine della visita ed al piano terra del volume di testa dove trovano spazio, oltre alle biglietterie, all’accesso all’esposizione permanente e l’ala a piano terra della stessa, una sala audiovisivi, un bar, il bookshop oltre ai servizi igienici e un grande foyer con zona relax.
Nei piani superiori di detto volume di testa terrazzato, speculari alle terrazze elencate precedentemente ed in corrispondenza dell’area affacciata verso la piazza principale, ai vari piani abbiamo degli uffici, una biblioteca e un ristorante panoramico al terzo piano.
La struttura, in virtù delle luci, delle altezze e degli aggetti prevede travi e pilastri in calcestruzzo armato precompresso, facciata continua lungo tutto il volume, ad eccezione del prospetto sul retro che è opaco, rivestito in materiale lapideo installato su sottostruttura metallica, con lunghe finestrature a nastro.
Sotto il profilo illuminotecnico, per il controllo dell’illuminazione naturale, l’area espositiva presenta una struttura su montanti e correnti, anteposta alla facciata continua, con alternate doghe metalliche nervate e microforate. Tale espediente, oltre a creare una partitura materica del volume permette di diffondere la luce naturale ed integrarla efficacemente con l’illuminazione artificiale dell’esposizione.
Francesco Peleggi
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