Giardini Majorelle, Marrakech
Complesso del colonialismo francese
In origine i giardini nascono per circondare la villa del pittore francese Jaques Majorelle, il quale, nel 1923 decide di farsi costruire una dimora dal sapore berbero.
Ne risulta un complesso armonico in grado di fondere colori, elementi decorativi ed una ricca vegetazione degna di nota. Oggi infatti, i Giardini Majorelle rappresentano un celebre esempio di giardino botanico in grado di attirare moltissimi turisti.
Il giardino si sviluppa in quattro aree principali, raggiungibili attraverso altrettanti percorsi pedonali. Dall'intersezione di questi ultimi si creano verdi zone lussureggianti, ricche di piantagioni e alberi provenienti da tutto il mondo.
Il complesso verdeggiante comprende la villa di Majorelle, un grande stagno di ninfee e specchi d'acqua minori abitati da carpe.
Inoltre, sono presenti numerose tipologie di palme e di piante grasse e alcuni elementi architettonici quali fontane e tempietti.
Elemento caratterizzante del giardino è il colore "Blu Majorelle", particolare tinta blu cobalto utilizzata dal pittore per dipingere le pareti dei manufatti architettonici e delle componenti decorative.
Un altro elemento caratterizzante è rappresentato dalle piastrelle "Zellige", scelte con cura per decorare la villa di Majorelle.
Alla morte del suddetto pittore, seguì un periodo durante il quale il giardino rimase inutilizzato ma negli anni '80 del 1900 lo stilista Yves Saint Laurent acquistò il complesso.
Seguirono numerosi interventi di ristrutturazione della villa che tuttavia conservò la colorazione blu intenso tipica delle costruzioni dei villaggi berberi.
Oggi, parte della suddetta dimora è stata convertita in Museo atto ad ospitare oggettistica tradizionale marocchina ed elementi dell'artigianato berbero.