Giardini verticali
Classificazione - Tipologie di verde
Per “Giardino verticale” si intende una facciata o una parete di un edificio ricoperta da piante vegetali.
In questo modo il giardino diventa un componente integrato che può essere installato ovunque: è una struttura adatta specialmente per le abitazioni in città, dove lo spazio ridotto non sempre permette la presenza di un vero e proprio ambiente dedicato al verde.
Lo sviluppo di questo tipo di struttura si deve in particolar modo al botanico francese Patrik Blanc, e ai suoi studi riguardanti i sistemi a superficie di radicazione continua in idroponia, il cosiddetto sistema Blanc, caratterizzato da una minore capacità tampone, da un ingombro limitato e da un sistema dotato di filtro aria. Grazie alle sue sperimentazioni molto innovative Blanc è stato capace di riprodurre sulle pareti di numerosi edifici europei colorate e suggestive composizioni vegetali tipiche delle foreste subtropicali, rivoluzionando la stessa idea di “giardino verticale”, esistente fino a quel momento.
Una delle prime motivazioni della nascita del sistema è di tipo estetica, poiché un rivestimento vegetale conferisce sicuramente un valore aggiunto ad una facciata di un edificio; vi è anche una motivazione legata alla domanda sempre più frequente degli ultimi anni di tecnologie a basso impatto ambientale.
Le piante delle pareti verdi hanno solitamente caratteristiche rampicanti e sono aggrappate direttamente alla struttura dell’edificio attraverso supporti verticali appartenenti alla facciata stessa.
Il giardino verticale in questo modo costituisce una sorta di “pelle” della costruzione, poiché come la pelle dell’uomo, assolve il compito di protezione e regolazione termoigrometrica dell’edificio stesso.
L’arte del giardino è trattata fin dal passato, soprattutto per motivazioni ornamentali, simboliche, ma anche di regolazione del clima. Possiamo citare ad esempio i giardini pensili di Babilonia, costruiti su ordine di Nabucodonosor II nel VI secolo a.C., che oggi sono considerati una delle sette meraviglie del mondo. Si può dedurre che fin dai tempi antichi l’uomo ha cercato di intervenire su spazi non inseriti in contesti principalmente naturalistici, per migliorarli da un punto di vista estetico ma anche funzionale.
Classificazione sistemi verde verticale
- Sistema giustapposto alla parete perimetrale dell’edificio. Ha una funzione di rivestimento vegetale che può essere totale oppure solo parziale sulle facciate.
- Sistema integrato all’involucro. Questo metodo riduce le dispersioni termiche e protegge dai raggi solari diretti; inoltre contribuisce al raffrescamento naturale dell’ambiente interno.
- Sistemi per muri verdi di contenimento. Viene usato principalmente per mascherare muri di sostegno in cemento armato oppure in muratura e quindi ha una funzione prettamente estetica.
- Sistema verticale di elementi isolati. Viene sfruttato come barriera acustica, o come barriera verde per creare spazi per la privacy.
Le possibili specie vegetali
A seconda del tipo di sistema di verde verticale sono indicate alcune specie vegetali più o meno adatte.
Ad esempio per il sistema giustapposto alla parete perimetrale dell’edificio le specie vegetali più idonee ad essere supportate possono essere l’Hedera Helix, pianta rampicante, resistente e sempreverde e la Rhynchospermum Jasminoides, chiamata anche “falso gelsomino“, anch’essa sempreverde e duratura.
Altre specie sono la Akebia quinata, rampicante sempreverde che genera fiori violacei rossicci, la Passiflora cerulea, anch’essa rampicante sempreverde, che produce fiori dal colore bianco blu, la Wisteria floribunda, chiamata anche “glicine“, robusta e resistente, che genera fiori blu viola in grappoli.
Per il sistema integrato all’involucro risultano adatte numerose piante: la Ajuga, perenne e di piccole dimensioni, con fiori di colore diverso, la Sedum acre, la Sedum album, la Sedum reflexum, la Sedum sarmentosum, che appartengono tutte alla stessa famiglia e sono piccole piante sempreverdi e striscianti.
I sistemi per muri verdi di contenimento usano specie ancora differenti: la Berberis, pianta arbustiva con foglie ellittiche caduche o sempreverdi, la Cotoneaster damneri, arbusto sempreverde e strisciante, la Pernettya, pianta perenne e sempreverde, con uno sviluppo tappezzante e con foglie spesse, la Crateagus, nota anche come “biancospino“, con rami spinosi e foglie a forma di rombo.
Infine per i sistemi verticale di elementi isolati vengono usate la Carpinus betulus, pianta che resiste a temperature minime fino a -15°, con una crescita medio rapida, e resiste quindi alla gelate e ai venti, ma anche alla siccità, al sole e all’inquinamento atmosferico. La Lonicera japonica è una pianta rampicante sempreverde, a crescita lenta, e produce fiori di colore bianco e giallo, la Clematis orientalis, è un rampicante resistente e robusto con foglie a felce, che genera fiori gialli a stella.
Tipologie di verde
Nel progetto del verde parietale devono essere considerate alcune caratteristiche specifiche delle piante, ad esempio il modo in cui crescerà e come si svilupperà, e quindi lo sviluppo in altezza e in ampiezza, i tempi di crescita, la forma delle sue foglie, e le relative modalità di ancoraggio; bisogna naturalmente valutare anche la superficie e i materiali della facciata.
Il verde di facciata può essere costituito da piante rampicanti piantate direttamente a terra oppure in quota, che crescono spontaneamente e coprono la maggior parte della facciata; non tutte le piante riescono a sostenersi autonomamente, e in questo caso si devono utilizzare sistemi di supporto.
Le pareti vegetali possono anche essere formate da piante decombenti, ossia a cascata, piantate in quota in appositi vasi; queste particolari specie vegetali possono essere sistemate su sporgenze o mensole orizzontali, e hanno una crescita limitata in altezza.
Un’altra tipologia è costituita dal verde puntiforme: si tratta di piccole piante sistemate in apposite fioriere e che hanno uno sviluppo verticale limitato.
Le strutture di sostegno
Esistono due tipologie di strutture di sostegno: le strutture tesate e quelle rigide. La scelta di queste strutture dipende dalle diverse modalità di ancoraggio delle piante.
I supporti rigidi sono costituiti principalmente da listelli che vanno a creare un traliccio intrecciato più o meno compatto. Le strutture rigide si possono dividere in:
- pannelli reticolari (griglie): possono ancorarsi direttamente o meno alla parete;
- montanti verticali (tralicci): vengono attaccati alla parete e poi integrati in strutture secondarie come reti grigliate, elettrosaldate o tesate;
- strutture compatte: sono composte da un pezzo unico e conferiscono maggiore libertà nel disegno generale del verde, non avendo punti di ancoraggio.
I materiali usati per le strutture rigide sono legno (migliore, poiché i tralicci risultano resistenti e flessibili), la plastica e le fibre di vetro (che però talvolta non hanno la resistenza necessaria a reggere le piante sull’intera facciata), il ferro (duraturo anche più del legno).
Le strutture tesate sono composte da semplici reti o cavi ancorati in maniera diretta alla facciata tramite supporti rigidi come profili in alluminio, aste lignee o strutture reticolari. In questo modo si possono progettare soluzioni lineari o meno tramite l’incrocio dei cavi tesati. Vengono usati meno fissaggi al muro, e nel complesso risulta un aspetto più ordinato dell’intera facciata. Un altro vantaggio rispetto alle strutture rigide è che sono trasportabili facilmente sul luogo e si riescono a coprire superfici maggiori. I materiali usati per le strutture tesate sono acciaio e ferro zincato.
Vantaggi delle pareti vegetali
I vantaggi nell’utilizzo di una facciata vegetale sono numerosi. Questo sistema contribuisce alla riduzione dei consumi energetici dell’edificio, ad esempio si risparmia fino al 20% per il riscaldamento, e si arriva fino al 50% per la climatizzazione estiva.
Usare le pareti vegetali come strumento di controllo ambientale, può contribuire a ridurre notevolmente l’effetto dell’isola di calore“, molto diffuso nelle grandi città, per controllare il surriscaldamento. Questo avviene perché le foglie che vengono colpite dall’irraggiamento cedono acqua facendo in modo che la superficie si raffreddi e che venga diminuito calore nell’aria circostante.
Il giardino verticale offre anche la possibilità di migliorare l’isolamento acustico dell’edificio stesso, in quanto funge da barriera sonora, grazie alla presenza della fitta vegetazione sulla parete.
Contribuisce inoltre alla filtrazione di polveri e sostanze inquinanti e all’aumento delle biodiversità nelle aree urbane.
Un altro vantaggio è il miglioramento estetico e architettonico dell’immagine urbana, con conseguente riqualificazione e valorizzazione dell’edificio stesso. La presenza di aree verdi nelle città non è sempre garantita e possibile, a causa della scarsità di spazio: il verde verticale può essere una soluzione adatta a creare del verde nelle città e in quei luoghi dove vi è una carenza.
Esempi
Museo del Quai Branly
Il museo si trova a Parigi ed è un museo di arte non europea voluto da Jacques Chirac, edificio progettato dall’architetto Jean Nouvel, e caratterizzato dalla sua tipica parete vegetale, opera di Patrick Blanc. La facciata della costruzione, alta 12 metri, è completamente coperta da una rigogliosa vegetazione, costituita da più di 15.000 piante: si tratta di un vero e proprio catalogo botanico, con oltre 150 specie diverse originarie del Giappone, della Cina, degli Stati Uniti e dell’Europa Centrale.
In questo modo la facciata diventa un muro che respira, rivestito da un’intelaiatura metallica che sorregge lastre di PVC ricoperte da due strati di feltro, in modo tale che le radici delle piante possano avere un appiglio per svilupparsi.
“Il museo è un semplice riparo senza facciata, in un bosco”: sono queste le intenzioni di Jean Nouvel nella progettazione del museo. Come accennato il polo museale ospita collezioni d’arte extraeuropee, come rarità provenienti da dall’Africa e dall’Oceania. Dopo una visita interna al museo, guardando la facciata dell’edificio, si può facilmente pensare che il rivestimento sia un vero e proprio segno di una cultura antica e primitiva: lo stesso Patrik Blanc ha affermato che durante la scelta delle specie vegetali ha preferito privilegiare piante con foglie dai colori con sfumature marroni, per richiamare direttamente i materiali e i toni delle opere d’arte provenienti dai paesi tropicali.
Ex Ducati Rimini Mario Cucinella Architects
E’ un edificio a uso commerciale e per uffici presenta una facciata vegetale per creare un angolo di verde in città. Ha progettato la costruzione secondo i principi dell’architettura bioclimatica, inserendo una pelle verde in facciata. Viene utilizzata una griglia rigida in acciaio inox, ancorata all’edificio per creare così un supporto per lo sviluppo e la crescita di piante; viene utilizzata maggiormente la specie del Rhynchospermum Jasminoides, il “falso gelsomino”, posizionata in grandi vasche a livello del piano terra e integrate anche all’interno dell’edificio stesso.
L’inserimento di questo giardino verticale ha permesso vantaggi non solo dal punto di vista estetico architettonico, ma anche funzionale, poiché viene garantito uno schermo visivo e viene creata in questo modo una barriera/filtro per le polveri e per gli agenti atmosferici inquinanti.
Durante la stagione estiva la parete verde limita l’entrata delle radiazioni solari contribuendo a migliorare il comfort termico nei locali interni.
CaixaForum Madrid
Il CaixaForum Madrid è una galleria di arte moderna nel centro di Madrid, in Spagna. È sponsorizzato dalla banca La Caixa e si trova al civico 36 del Paseo del Prado. Fu costruito su progetto degli architetti svizzeri Herzog & de Meuron dal 2001 al 2008. Il giardino verticale è firmato da Patrick Blanc.