I cinque punti dell’architettura
Verità inconfutabili per innovare in maniera positiva l'architettura moderna
I cinque punti dell’architettura Pubblicato nel 1923, Verso un’architettura è l’opera teorica più importante della prima metà del XX secolo. In essa, Le Corbusier espone i suoi celebri cinque punti alla base del nuovo modo di concepire lo spazio architettonico e di costruire un’abitazione con cemento armato.
1 – I Pilotis
(piloni) sostituiscono i voluminosi setti in muratura che penetravano fin dentro il terreno, per fungere infine da fondazioni, creando invece dei sostegni molto esili, poggiati su dei plinti, su cui appoggiare poi i solai in calcestruzzo armato. L’edificio è retto così da alti piloni puntiformi,di cemento armato anch’essi, che elevano la costruzione separandola dal terreno e dall’umidità. L’area ora disponibile viene utilizzata come giardino, garage o – se in città – per far passare strade.
2 – Il Tetto-giardino
(tetto a terrazza) restituisce all’uomo il verde, che non è solo sotto l’edificio ma anche e soprattuto sopra. Tra i giunti delle lastre di copertura viene messo il terreno e seminati erba e piante, che hanno una funzione coibente nei confronti dei piani inferiori e rendono lussureggiante e vivibile il tetto, dove si può realizzare anche una piscina. Il tetto giardino è un concetto realizzabile anche grazie all’uso del calcestruzzo armato: questo materiale rende infatti possibile la costruzione di solai particolarmente resistenti in quanto resiste alla cosiddetta trazione, generata dalla flessione delle strutture (gravate del peso proprio e di quanto vi viene appoggiato), molto meglio dei precedenti sistemi volti a realizzare piani orizzontali.
3 – Il Plan libre (pianta libera)
è resa possibile dalla creazione di uno scheletro portante in cemento armato che elimina la funzione delle murature portanti che ‘schiavizzavano’ la pianta dell’edificio, permettendo all’architetto di costruire l’abitazione in tutta libertà e disponendo le pareti a piacimento.
«Finora: muri portanti. Partendo dal sottosuolo, si sovrappongono formando il pianterreno e gli altri piani, fino al tetto. La pianta è schiava dei muri portanti. Il cemento armato porta nella casa la pianta libera! I piani non devono più esser ricalcati gli uni sugli altri. Sono liberi. Grande economia di volume costruito, impiego rigoroso di ogni centimetro»
4 – La façade libre (La Facciata libera)
«I pilastri arretrati rispetto alle facciate, verso l’interno della casa. Il solaio prosegue in falso, verso l’esterno. Le facciate sono solo membrane leggere, di muri isolati o di finestre. La facciata è libera; le finestre, senza essere interrotte, possono correre da un bordo all’altro della facciata»
è una derivazione anch’essa dello scheletro portante in calcestruzzo armato. Consiste nella libertà di creare facciate non più costituite di murature aventi funzioni strutturali, ma semplicemente da una serie di elementi orizzontali e verticali i cui vuoti possono essere tamponati a piacimento, sia con pareti isolanti che con infissi trasparenti.
5 – La Fenêtre en longueur (o finestra a nastro)
è un’altra grande innovazione permessa dal calcestruzzo armato. La facciata può infatti ora essere tagliata in tutta la sua lunghezza da una finestra che ne occupa la superficie desiderata, permettendo una straordinaria illuminazione degli interni ed un contatto più diretto con l’esterno.
Questi canoni esposti da Le Corbusier verranno applicati in una delle sue più celebri realizzazioni, la Villa Savoye a Poissy, nei dintorni di Parigi.
Segnaliamo il video di Ederake su YouTube, si parla dei 5 punti dell’architettura moderna e di quanto trovino ancora riscontro nella contemporaneità: https://youtu.be/lDpFSXTDTAs