I migliori designer del mondo
Tre nomi di designer che non riuscirete più a scordarvi
Non è facile dare una definizione univoca di designer, sono infatti moltissime le branche del design moderno e i professionisti impegnati in esse. Ci rifaremo alla definizione del termine che compare nel dizionario Treccani: “Chi per professione si occupa di design, soprattutto nel settore dell’arredamento”.
Partiamo da questa definizione per indicare chi si è distinto maggiormente in questo mondo, proponendo tre nomi di designer che non riuscirete più a scordarvi.
Philippe Starck (Parigi, 1949)
Philippe Starck è un architetto e designer francese. La sua attività si svolge nei più disparati settori della progettazione: design industriale, architettura, decorazione d’interni, arredo urbano, elettrodomestici, automazione degli uffici, illuminazione, abbigliamento, trasporti e molti altri campi (vi ricordate le moltissime branche che vi dicevamo prima?). È sicuramente tra i più importanti designer dalla fine del ‘900, è considerato in Francia come uno dei pionieri del design democratico.
La concezione del design di Starck è quella di produrre prodotti venduti a prezzi accessibili a chiunque. Rifiutando il design semplicemente per la bellezza o come simbolo di ricchezza, Starck spera che il suo lavoro possa migliorare la vita delle persone.
“Il popolare è elegante, il raro è volgare”, è questa la frase cartello di Starck: consegnare il design a tutti come scopo ultimo del suo lavoro.
Gio Ponti (Milano, 1891-1979)
Architetto, designer e artista, Gio Ponti si laurea a Milano nel 1921 e si associa inizialmente con Emilio Lancia e Mino Fiocchi (fino al 1933).
Nel 1927 fonda il Labirinto per proporre arredi e oggetti di alto livello, considerando il design come bene dedicato ad un’élite.
Con la fondazione della rivista Domus nel 1928, Ponti contribuisce intensamente al rinnovamento della produzione italiana del settore dell’architettura e del design, segnando un profondo rinnovamento nel paesaggio culturale dell’epoca.
È impossibile non ricordare i suoi successi da architetto. A Ponti si deve il simbolo della Milano governativa, il grattacielo Pirelli, progettato nel 1956 con Fornaroli, Rosselli e Nervi. Nel 1951 realizza il secondo Palazzo e nel 1957 progetta la Superleggera per Cassina, a coronamento di una carriera quasi irripetibile nel mondo dell’architettura e del design italiani.
Verner Panton (Gamtofte-Basilea, 1926-1998)
Verner Panton è una figura di grande rilievo nel mondo del design moderno in generale e del design scandinavo in particolare.
Nel 1955 apre il proprio studio di design e crea i suoi primi articoli di arredamento per la produzione di massa, le sedie chiamate Tivoli e Bachelor. Anche nel caso del danese, il design diventa popolare e non ispirato all’élite societaria.
Nel 1960 Verner Panton progetta uno dei suoi articoli di maggiore importanza: la serie di sedie Stacking prodotta in plastica tramite stampaggio ad iniezione. Il motivo di tanto successo? Per la prima volta la serie era stata prodotta da un singolo stampo.
Realizza, negli stessi anni, una collezione di sedie gonfiabili e si occupa del design dell’Hotel Astoria in Norvegia. In questo progetto mette in pratica il “total environment”, ovvero l’uso di uno stesso stile per la decorazione delle pareti, dei pavimenti e dei soffitti degli stessi locali.
Nel 1970 realizza l’esibizione Visiona II per la casa farmaceutica Bayer, a Colonia. La creazione si basa su un’installazione enorme, basata sul principio del “total environment usato negli anni precedenti”.
Nel 1994 c’è l’acme della produzione di massa delle sue creazioni. I futuri dominatori dell’arredamento low cost di IKEA producono un gran numero di articoli Vilbert, serie di sedie realizzata in compensato modellato immessa per la prima volta sul mercato nel 1954.