Il social housing
Quando lo spazio aperto risponde ai bisogni collettivi
1. Lo spazio aperto condiviso: contenitore di idee, legami, valori
Considerando fondamentale l’intervento dei progettisti in un ambiente che oggi soffre e paga lo sconto di un processo di densificazione abitativa troppo spesso omologata e disattenta ai veri bisogni dei cittadini, il social housing e gli spazi aperti ad esso pertinenti possono essere visti come una risposta efficace al problema.
Dalla fine del XIX secolo agli anni ‘70 del ‘900, il contesto europeo è stato colpito dall’edificazione “selvaggia” dei territori che ha generato ambienti poco vivibili, privi di spazi verdi e di aggregazione; oggi la necessità è quella di ripartire da quegli stessi “errori, dagli spazi malsani, per ripensarli e sfruttarli in chiave sociale per restituire ai cittadini un senso di appartenenza ormai perduto.
Si fa strada la necessità di reinterpretare i luoghi, riscoprirne le funzioni e sfruttarne il potenziale: si generano così “spazi ibridi”, luoghi inconsueti che fino a qualche tempo fa erano concepiti in relazione al loro scopo tradizionale e che mai avevano acquisito altro senso.
La scala esterna diventa oggi spazio di passaggio obbligato, i ballatoi inusuali accessi in quota che generano socialità tra vicini, le terrazze luogo di aggregazione affacciato sulla città. L’attacco al suolo diventa fondamentale sia per l’immagine che offre dell’edificio, rispetto al quartiere, sia per la sua funzione nel creare uno spazio pubblico – privato che aggiunge valore e diventa polo attrattore per i cittadini dell’intero lotto.
È necessario quindi favorire l’integrazione di volumi costruiti e spazi aperti sfruttati in chiave sociale. Attraverso la trasformazione e lo sfruttamento di aree già urbanizzate (anche nel caso dei centri storici), non solo si eviterebbe l’edificazione di spazi liberi ormai in diminuzione ma si contribuirebbe a rivitalizzare e rinnovare aree spesso degradate o congelate nel loro status da anni. Nonostante ciò, la questione degli spazi aperti oggi si rivela complicata; il consumo esponenziale del suolo e la carente gestione dello stesso hanno causato una crisi ed hanno portato alla necessità di riaffermarne il valore collettivo con cui è possibile contribuire alla riqualificazione urbana.
Lo spazio aperto è promotore di aggregazione e se concepito come luogo collettivo, soggetti diversi possono trovare interessi in comune e praticare attività ricreative che favoriscono la socializzazione.
Oggigiorno è necessario collocare alla base di qualsiasi decisione progettuale, l’idea che lo spazio esterno sia strettamente connesso con i luoghi dell’abitare, e che esso abbia un grande potenziale che deve essere sfruttato. Lo stesso va interpretato come luogo di sosta e di riposo ma anche di scambio e di passaggio, luogo di tutti ove condividere assieme la propria quotidianità.
2. Vivere lo spazio aperto e condividerlo in modo partecipato.
Azioni e RE-azioni urbane
La cultura dell’abitare collettivo prevede che i cittadini partecipino in maniera attiva alla costituzione ed al funzionamento della rete di servizi, alle attività culturali, sociali e ricreative. Oggigiorno sono sempre più frequenti le reazioni innovative di alcune frange di cittadini che spinti da motivazioni diverse (sostenitori green, impegnati nel sociale, organizzatori di eventi…) agiscono sul territorio urbano al fine di mostrare la loro volontà a riappropriarsene per renderlo più vivibile e più vissuto.
ORTI URBANI
In ambiente urbano gli orti, sin dai tempi di crisi del dopoguerra, hanno costituito approvvigionamento alimentare e attività di hobby. Oggi a causa della crisi economica ma anche della necessità di riappropriarsi di un rapporto con la natura fin troppo scolorito, molti cittadini praticano la coltivazione di piante e specie aromatiche all’ interno degli spazi domestici.
A livello europeo si tratta di un fenomeno talvolta incentivato dalle Istituzioni che si pone come obiettivo il «fare comunità» con un’impronta attenta all’ambiente.
In Germania, ad esempio, vengono adottate forme “mobili” di coltivazione qualora gli orti sorgano su zone occupate. Si tratta di vasche realizzate con palletts o sacchi di plastica che possono essere facilmente spostate in caso di edificazione o cambio di destinazione d’uso dell’area. Nonostante i paesi europei differiscano per alcuni aspetti nelle pratiche per lo sviluppo degli orti urbani, in tutti emerge il desiderio di recuperare l’antico senso di comunità e partecipazione ormai assenti in contesti urbani sempre meno aggregati.
VALORI CHIAVE: relazione tra persone, ambiente urbano salubre, cibo a km 0, sostenibilità
GUERRILLA GARDENING
Nato con l’intento di contrastare il progressivo degrado urbano, quello di “Guerrilla Gardening” è un movimento pacifico che sta conquistando gran parte dei paesi del mondo. L’obiettivo è quello di abbellire la città inserendo piante e fiori nelle aiuole delle zone dismesse o dimenticate. Si tratta di una vera e propria causa in nome della riappropriazione di spazi cittadini ormai sterili.
VALORI CHIAVE: abbellimento urbano, rifiorire dei lotti abbandonati
PARK (ing) DAY
In questo caso abbiamo a che fare con una rete di iniziative organizzate da figure diverse ( artisti, attivisti, semplici cittadini ) accomunate dall’intento di sentire proprio il suolo pubblico delle città.
E’ così che per un solo giorno, gli spazi destinati normalmente alla sosta delle auto si trasformano in veri e propri mini-parchi pubblici che risaltano nel tessuto edificato.
L’obiettivo primario è quello di sensibilizzare i cittadini e le Amministrazioni locali al tema dell’ambiente, del verde urbano e del recupero di un rapporto uomo-natura ormai inesistente nello scenario urbano.
VALORI CHIAVE: trasformazione urbana, socializzazione, giardini contemporanei
FLASH MOB
Con il termine flash mob, in italiano “folla lampo”, si vuole indicare un evento apparentemente improvviso che coinvolge un gran numero di persone. Attraverso il raggruppamento di cittadini che praticano tutte una stessa azione insolita come ballare, cantare o fare un gioco in uno spazio pubblico collettivo, si vuole trasmettere un messaggio ed ottenere una risposta.
Lo spazio viene così considerato luogo collettivo dove più persone con lo stesso intento agiscono e lo fanno rivivere.
VALORI CHIAVE : spazi pubblici pulsanti di vita, obiettivo comune, aggregazione urbana
3. Lo spazio aperto nei social housing europei
In Europa la progettazione degli spazi aperti annessi al social housing si basa sul principio di continuità che il manufatto deve possedere rispetto al contesto in cui si colloca. La maggior parte di coloro che vivono in social housing desidera poter fruire di spazi aperti aggiunti, preferibilmente adibiti a verde, che possano soddisfare le necessità sociali (scambi, incontri ed attività) e che forniscano un “rifugio naturale” dalla grigia quotidianità. Si tratta di luoghi vitali spesso trascurati o abbandonati che attraverso pochi gesti attenti possono restituire il benessere personale.
A seconda della disponibilità spaziale e del contesto circostante, è buona pratica inserire complementi di arredo urbano “intelligente” volti a coinvolgere i cittadini nella produzione di energia, a creare giardini ed orti autogestiti ed ancora a studiare soluzioni innovative per l’educazione ambientale e la semplice fruizione da parte di tutti.
Un nuovo uso del suolo e della vegetazione in questi spazi, spesso ridisegna legami sociali che prendono la forma dell’amicizia, della solidarietà e della benevolenza.
In condomini tutti simili tra loro, è nello spazio collettivo aperto che dedicandosi alla cura di siepi e scegliendo in modo attento le fioriere, si trova il modo per comunicare e sentirsi in-comune. Relazioni sociali e relazioni spaziali divengono così strettamente legate, facendo delle zone comuni spazi di passaggio, luoghi ove rintracciare legami comunitari nel tessuto urbano.
Casi studio
Di seguito vedremo alcuni esempi di social housing europei che dello spazio aperto limitrofo hanno fatto un vero e proprio valore aggiunto al progetto.
Una breve introduzione inquadra la situazione economico – legale riguardante l’edilizia sociale nei vari stati europei.
FRANCIA
- Operatori: HLM ( Habitation à Loyer Moderè ), organizzazione che comprende aziende di proprietà pubblica e privata che operano su basi no-profit.
- Finanziamenti: forniti dalle Autorità locali e dal fondo di garanzia HLM
- Fruitori: mix socio economico
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Nasce come progetto di sviluppo urbano ( ultimo lotto da edificare nella zona de Les Fauvelles ) con alcuni obiettivi: assicurare qualità, favorire l’accessibilità a tutti, rendere varie e distinguibile singole unità abitative, favorire la socialità.
RAPPORTO CON IL CONTESTO
Vige uno stretto legame tra l’edificio e l’area circostante grazie al collegamento diretto con la rete stradale carrabile e pedonale e grazie alla vicinanza alle aree verdi urbane.
Inoltre dal punto di vista architettonico, l’edificio presenta in facciata porzioni a sbalzo interpretate come continuum tra l’ambiente interno e quello esterno.
L’arredo urbano inserito nello spazio antistante favorisce la socializzazione tra i fruitori del social housing e gli abitanti dell’intero quartiere.
ANALISI DEGLI SPAZI APERTI
SPAGNA
- Operatori: tutti i tipi di fornitori, quali gli sviluppatori pubblici, gli sviluppatori commerciali, le organizzazioni no – profit e le cooperative.
- Finanziamenti: Piano Casa Nazionale
- Fruitori: valutati in base alla distribuzione del reddito ; oltre l’80% delle famiglie ha accesso a questo tipo di housing
82 State Subsidized housing building – Amann-Canovas-Maruri, Avenida de la Peseta 8C, 2009
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Aggiudicatosi il primo posto ad un concorso per la proposta residenziale nel nuovo quartiere di Carabanchel a Madrid, il progetto si pone come obiettivi lo sviluppo della socializzazione e il rapporto di continuità tra l’edificio ed il suo contesto.
Le soluzioni adottate a tali fini sono rappresentate dalle numerose aree comuni che comprendono spazi ludici e ricreativi e dallo schema flessibile che regola l’apertura dei cancelli del social housing. Mentre durante la notte il lotto edificato rimane chiuso per motivi di sicurezza, di giorno diventa accessibile anche dall’esterno per incrementare gli scambi ed i rapporti sociali con gli abitanti del quartiere.
RAPPORTO CON IL CONTESTO
Il fine è quello di vivere la residenza estendendola all’aria aperta.
Attraverso una corte semi- privata, l’edificio è in stretta connessione con il contesto adiacente; l’uso dello spazio interno infatti si modella sui flussi di persone variabili durante il corso della giornata. L’attacco a terra prevede alcuni pilotis che creando un colonnato aumentano la permeabilità dell’edificio . Infine i parcheggi per i residenti sono stati collocati nel seminterrato per evitare di sottrarre spazio alle aree verdi circostanti.
ANALISI DEGLI SPAZI APERTI
REGNO UNITO
- Operatori: le associazioni immobiliari giocano un ruolo fondamentale
- Finanziamenti: l’assegnazione di nuove abitazioni avviene attraverso tre canali.
1. Fondi delle associazioni immobiliari
2. Prestiti governativi
3. Finanziamenti privati (prestiti bancari, raccolta fondi) - Fruitori: gruppi di cittadini appartenenti a categorie particolarmente vulnerabili
Arundel Square – Pollard Thomas Edwards Architects 2010 Intervento ex novo – recupero urbano
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Nasce con l’obiettivo di fornire un mix di abitazioni che si inseriscano nel contesto arricchendolo e dando allo stesso un’immagine rinnovata. Parte integrante del nuovo sviluppo è l’incorporazione ed il rifacimento della piazza – giardino preesistente, collocata nello spazio antistante. Il modello abitativo è improntato sulla socializzazione, sul contatto con la natura e sul risparmio economico ed energetico.
RAPPORTO CON IL CONTESTO
L’edificio ha un rapporto molto stretto con il contesto, poiché nasce da un programma di recupero urbano che comprende il lotto su cui si colloca. Il rinnovo dell’area verde antistante e l’inserimento dell’arredo urbano, contribuiscono, assieme all’immagine del nuovo social housing, alla creazione di un vero e proprio polo ricreativo che comprende zone di svago e relax, aree pic-nic e percorsi all’aria aperta. A conclusione dei lavori si è garantita una perfetta integrazione tra spazi interni, attici ed area esterna.
ANALISI DEGLI SPAZI APERTI
Foto tratte da :
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