Il vetro in architettura
Cenni storici - Tecnologia - Tipologia di facciate continue
Il vetro: cenni storici
La storia del vetro risale ai tempi più remoti. Difatti, questo meraviglioso materiale ha origini piuttosto antiche, risalenti addirittura a parecchi secoli antecedenti alla nascita di Cristo. I primi a contribuire alla lavorazione del vetro e di conseguenza alla nascita della prima industria vetraria furono i romani, intorno al 100 a. C. Successivamente, Murano e Venezia, furono a lungo al centro dell’attenzione per ciò che concerne l’arte vetraria; infatti, ancora oggi rappresentano un punto di riferimento in tale ambito. Murano spicca soprattutto per la composizione di un vetro che per la sua estrema perfezione e limpidezza fu definito “Cristallo”.
Dal punto di vista tecnico, la fabbricazione del vetro richiede tre elementi fondamentali:
- vetrificante (silice);
- fondente (soda o potassa sotto forma di solfato o carbonato);
- stabilizzante (calce sotto forma di carbonato).
Al partire dagli anni ‘50, il vetro più prodotto è il FLOAT GLASS: si tratta di un prodotto versatile e di facile modellazione, il più utilizzato a livello industriale, nell’edilizia e in architettura. Inoltre, in base ai composti metallici utilizzati, il vetro è in grado di assumere il colore desiderato (blu, verde, giallo, ecc.…) In ambito architettonico, il vetro inizia ad essere adoperato a partire dal 1800, diventando protagonista nel 1900. In quel frangente di tempo il Float è il prodotto principale, da cui scaturiscono poi le differenti lavorazioni.
Tecnologia del vetro
Prima di comprendere le svariate creazioni derivanti da questo materiale, è bene innanzitutto capire con quali tipologie abbiamo a che fare:
- Vetro Float: è il prodotto base o di partenza, è trasparente e dunque adatto alla lavorazione di molteplici categorie.
- Vetro stratificato: è costituito da due o più lastre collegate a pellicole di plastica. Ciò è un ottimo fattore per la sicurezza, difatti in caso di rottura le schegge si attaccheranno alla pellicola, evitando qualsiasi danno. Questa tipologia di vetro viene utilizzata per diversi scopi. Ad esempio, una buona quantità di PVB è in grado di migliorare le condizioni acustiche, o ancora grazie alla sua resistenza si mostra un valido prodotto contro furti o incidenti.
- Vetro selettivo: è di tipologia Float con l’aggiunta di depositi e/o ossidi metallici, ciò serve all’ottimizzazione dell’isolamento termico, garantendo comunque un ottimo passaggio della luce. Tale tipologia viene impiegata nella progettazione di facciate continue.
- Vetrata isolante: anche definita “vetrocamera” è costituita da almeno due lastre di vetro divise da una intercapedine di aria secca o gas e da un distanziatore di alluminio che funge da potente isolamento termico. A seconda del trattamento, questa particolare tipologia di vetro può essere utilizzata per molteplici scopi.
Per ciò che invece concerne le principali metodologie di lavorazione, è possibile descrivere:
- Tempra: si tratta del cosiddetto “vetro temperato”, modellato all’interno di un forno specifico attraverso il processo di tempra, che non è altro che la propensione all’aumento della resistenza meccanica della lastra. In tale maniera avremo un prodotto di gran lunga (almeno 5 volte in più) più resistente rispetto al vetro classico. Una delle caratteristiche derivanti da questa tecnica, è che in caso di rottura il vetro si suddivide in piccolissimi frammenti, riducendo i rischi derivanti. Questi prodotti possono manifestare mini deformazioni, che però sono del tutto naturali, in quanto derivanti dal processo di produzione.
- Molatura: è il controllo dei bordi di una lastra di vetro e può avvenire secondo due modalità. La prima si dice a filo lucido (bordo liscio e smussato a 45°) e la seconda a filo grezzo (bordo opaco e rugoso sempre a 45°).
Il vetro in architettura
Il vetro in architettura (e non) viene utilizzato per molteplici scopi, come ad esempio quelli ornamentali dati da progettazione di arredamento (tavolo, vetrine, mensole, ecc.…), porte dall’estetica innovativa e di classe o ancora scale e pareti. Insomma, tutto ciò che concerne interni ed esterni può essere realizzato mediante l’utilizzo di questo materiale. Trasparente, opaco o traslucido: il vetro risponde perfettamente alle esigenze in materia di ristrutturazione o realizzazione.
L’architettura trasparente, mediante le innovative tecnologie del vetro, è in grado di dar luce a lavori contemporanei e di prima classe. Dunque al livello prestante dei materiali va ad aggiungersi quello visivo, sinonimo di classe ed eleganza.
Un valido esempio è dato dalle facciate vetrate, di qualità e dal design raffinato ed elegante.
Il vetro è in grado di “filtrare” la luce rendendo l’ambiente favorevole, creando una situazione di comfort per ogni esigenza. La progettazione delle vetrate deve avvenire secondo criteri ben definiti, prediligendo la cura dei minimi dettagli. In tal modo, si potrà beneficiare al massimo delle potenzialità del prodotto. Per ciò che concerne questa categoria, la possibilità di scelta è molto vasta. Difatti, esistono diverse soluzioni mirate al risparmio energetico, facciate vetrate di ultima generazione che fungono da potente isolamento termico o ancora materiali di qualità resistenti ai graffi e all’umidità, sia con superfici satinate che lucide. Nell’architettura moderna, il vetro è uno dei protagonisti indiscussi e si trova al primo posto nella scelta di protezione acustica e termica. L’utilizzo del vetro in edilizia è inoltre disciplinato da una serie di norme, che variano a seconda della progettazione.
La facciata continua, anche definita “Curtain wall“, è molto diffusa nell’architettura contemporanea per la creazione di edifici a scopo sia residenziale sia commerciale. Le sue origini risalgono al 1925, nel corso dell’architettura razionalista, derivate dall’esigenza di poter godere di maggiore luce naturale. Nacque così una struttura innovativa, costituita da montanti e trasversi di metallo, associati a lastre di vetro trasparenti con finestre.
Tipologie principali di facciate continue
- Facciate strutturali e semi-strutturali: si tratta di vetrate continue dal design minimal. La struttura portante si trova alle spalle del tamponamento e tra le lastre di vetro vi sono adesivi strutturali come supporto. La sottile fuga che viene a crearsi è facilmente sigillata tramite apposite guarnizioni o silicone.
- Facciate a montanti e traversi (dwg): sono l’evoluzione dei primissimi Curtain wall, difatti, sono costituite da un reticolo di montanti verticali (struttura principale) e traversi orizzontali (orditura secondaria). L’effetto può essere definito “a maglia” e risulta preciso e definito. Il fissaggio avviene mediante specifiche staffe regolabili per rendere perfetto l’allineamento. Per quanto riguarda il tamponamento, di solito avviene tramite vetrocamera o pannelli opachi. La caratteristica “a doppio vetro” garantisce la tutela della privacy, difatti, è possibile osservare l’ambiente circostante all’edificio dall’interno ma non viceversa. È possibile inoltre l’inserimento di diverse tipologie di finestre. Le facciate a montanti traversi sono adoperate spesso per l’illuminazione dei vani scala soprattutto di palazzi molto alti.
- Facciate a cellula: vengono realizzate in stabilimenti, per questo rappresentano prodotti di alta qualità. I vantaggi derivanti dall’installazione delle facciate a cellula sono la riduzione dei costi e della manodopera. Il fissaggio può essere ad incollaggio con silicone o meccanico.
- Facciate ventilate (dwg): sono scelte per aumentare il comfort dell’ambiente e favorire il risparmio energetico. Tra la facciata e il rivestimento viene creata un’intercapedine ventilata, dello spessore corrispondente a un paio di centimetri. Questo strato d’aria consentirà un clima perfetto in ogni stagione, ciò perché in inverno minimizza le dispersioni di calore e in estate elimina l’aria calda. Generalmente, la struttura di sostegno è in alluminio anodizzato o verniciato.
- Facciate con ancoraggi puntuali (dwg): si distinguono da tutte le altre categorie in quanto la parte vetrata è completamente separata dalla struttura di sostegno, tuttavia queste richiedono manutenzione frequente, essendo la tenuta d’aria o acqua sigillata unicamente con silicone: vengono utilizzate per lavori minori come ad esempio serre.