Il vetrocemento
Connubio di luce e solidità
Il vetrocemento rappresenta l’opzione più adatta qualora si abbia l’esigenza di suddividere un ambiente, assicurando maggiore privacy ma mantenendo la corretta illuminazione. Infatti, a differenza dei tramezzi in muratura, grazie alla sua trasparenza, questo materiale non compromette la luminosità della stanza. Il vetromattone é impiegato anche nel caso in cui si voglia aumentare l’intensità della luce in una camera dove sono presenti muri che non possono essere abbattuti per motivi di carattere strutturale.
Di seguito un breve quadro esplicativo riguardante le principali peculiarità del mattone in vetrocemento.
Vetrocemento, in cosa consiste
Il vetrocemento viene introdotto nei primi anni del 1900 per essere impiegato in ambito industriale e, nello specifico, negli stabilimenti dove era indispensabile una buona illuminazione a fronte di un’elevata resistenza. In un secondo momento inizia ad essere utilizzato anche in altri settori, riscuotendo un discreto consenso all’interno degli edifici residenziali, grazie alla posa semplice e alle nuove lavorazioni che nel corso del tempo lo hanno reso sempre più flessibile ed esteticamente pregevole.
Oggi il materiale é prodotto in fabbrica attraverso l’assemblaggio di due elementi in vetro che contengono una camera d’aria. Per questo motivo, il modulo fornisce prestazioni di isolamento termo-acustico simili a quelle di un serramento con doppio vetro. I due strati trasparenti sono tenuti insieme da appositi giunti cementizi. Il prodotto finale vanta elevata resistenza e versatilità. Dal punto di vista della capacità ignifuga, il vetrocemento dimostra di essere altamente performante, proprio grazie all’elevata percentuale di materiale vitreo.
Tuttavia, occorre considerare che, trattandosi di una soluzione costituita da vetro, cemento e acciaio, essa è soggetta alle caratteristiche e ai comportamenti di tre materiali differenti. Infatti, a differenza del cemento e dell’acciaio, il vetro non ha capacità plastiche e per questo motivo, la struttura dev’essere il meno possibile soggetta a carichi esterni. L’eccessivo peso potrebbe infatti gravare sul vetro che si fratturerebbe nell’immediato.
I mattoni possono avere dimensioni e forma diversa, così da essere scelti secondo l’esigenza puntuale. Esistono gli elementi standard che costituiscono la “faccia” del muro, di forma quadrata e rettangolare ed elementi terminali studiati e modellati a seconda della conformazione fisica del muro. Lo spessore invece si aggira intorno agli 8 cm per i doppi vetri e ai 16 cm per quelli formati da tre strati di vetro.
La posa in opera è semplice e può essere di tre tipi. Il primo, si serve della malta come legante e di un’armatura in acciaio poiché il vetromattone non è autoportante. Infatti, le componenti devono essere adagiate previo montaggio di un telaio e rafforzate da specifici tondini annegati nella malta.
Un’altra tipologia è quella in cui si ricorre ad appositi siliconi e profili metallici; tale posa garantisce fughe ridotte ed un’estetica minimale e dalla forte continuità visiva. Infine, il terzo tipo di posa, quello a secco, prevede l’incastro di un mattone sull’altro, previo posizionamento di una struttura in legno o metallo. In questo caso, ogni mattone in vetro è dotato di un sistema a clic che ne garantisce l’adesione ottimale con l’altro elemento.
Per quanto riguarda la finitura, solitamente il vetro è ondulato, per garantire il passaggio della luce ed allo stesso tempo assicurare un buon livello di privacy. Al fine di soddisfare le esigenze più differenziate il materiale può essere lavorato, decorato o lasciato liscio.
Gli usi del vetrocemento
Il vetromattone oggi trova largo impiego nella realizzazione di tramezzi, porzioni di muro, solai semi-opachi, vani scala, finestre ed arredi. Tale soluzione è in grado di aumentare la luminosità dell’ambiente e assicurare resistenza e durevolezza nel tempo. Data la capacità di massimizzare l’intensità luminosa all’interno di una stanza, è ritenuto anche un materiale che permette un buon risparmio in termini energetici ed economici.
Inoltre, costituisce una soluzione molto flessibile, studiata per soddisfare svariate esigenze e capace di adattarsi in ambienti dallo stile anche molto diverso. Ad esempio, all’interno di ambienti dalle dimensioni limitate e dallo scarso afflusso di luce naturale, si ricorrerà a questo materiale, scelto per la sua trasparenza e per la leggerezza estetica. A tal proposito, è emblematico il vetrocemento nei corridoi bui all’interno di residenze, uffici ed edifici destinati ai servizi.
Anche in presenza di zone giorno molto ampie potrà essere impiegato il vetromattone in soggiorno, per suddividere un ambiente unico in più aree funzionali come ad esempio cucina e salotto. Nonostante le murature in vetro non siano considerate portanti, sarà necessario denunciarle al comune e al catasto come veri e propri muri che andranno a modificare la distribuzione interna dell’immobile. Con l’inserimento di una parete in vetrocemento aumenterà il comfort visivo dato dalla maggiore continuità tra un ambiente e l’altro.
Questo tipo di soluzione non viene adottato solo negli ambienti interni ma talvolta anche negli spazi pertinenziali all’aperto come balconi e terrazze dove il vetromattone può essere scelto per creare originali pavimentazioni e parapetti. Talvolta, i mattoncini in vetro possono formare inserti trasparenti su coperture così da fornire una maggiore luminosità alle aree sottostanti. Anche vani scala e vani ascensore possono essere arricchiti da questo materiale così versatile e luminoso.
Infine, il vetro può essere utilizzato per aumentare l’isolamento acustico e quello termico delle pareti interne, grazie alle sue proprietà altamente performanti.
Tipologie di vetrocemento
A seconda dell’esigenza puntuale, il materiale può essere scelto in numerose varianti di finitura, trasparenza e decoro. La prima distinzione riguarda il grado di luminosità che si vuole ottenere: qualora si voglia far fluire molta luce sarà perfetto il vetro trasparente, se invece si preferisce un’illuminazione di tipo soffuso saranno preferibili vetri satinati. In questo caso, l’intensità luminosa varierà a seconda del numero di facce interessate dalla lavorazione: è bene ricordare che entrambe le facce satinate generano un mattoncino quasi opaco e quindi meno filtrante. Inoltre, anche nel caso in cui si voglia mantenere un livello elevato di privacy, la lavorazione satinata sarà quella più indicata a tale scopo. Ne sono un esempio gli inserti in vetrocemento posizionati nei box doccia o nei muretti dei bagni, dove l’esigenza è duplice: aumentare la luce e mantenere la privacy.
Un altro aspetto in grado di fornire prodotti finiti molto diversi riguarda la lavorazione della superficie del mattone. Infatti, si possono ottenere prodotti lisci o ondulati a seconda dell’esigenza; i primi sono predisposti per essere disegnati e decorati, i secondi forniscono già da soli un movimento superficiale in grado di restituire una piacevole resa estetica ed un effetto tridimensionale.
Qualora poi, si voglia creare un tramezzo decorativo si può ricorrere ai mattoni colorati e decorati, a seconda del gusto personale. Anche la dimensione dei singoli mattoni e lo spessore della fuga cementizia contribuiranno a dare forte personalità alla componente architettonica.
Il vetrocemento in architettura
Appurato che si tratti di un materiale dal grande potenziale e dalle alte prestazioni, il vetrocemento non é impiegato solamente all’interno di spazi confinati o in terrazze e parapetti. Infatti, esso è considerato un’ottima soluzione per la realizzazione di superfici estese ed involucri edilizi. Nel corso degli anni, sono stati costruiti numerosi esempi di edifici dal forte impatto estetico proprio dei mattoni in vetro. Vediamone tre esempi tra i più emblematici.
Maison de Verre – Pierre Chareau, data di costruzione 1927-1931
La Maison de Verre, in francese “La casa di vetro” fu costruita tra il 1928 e il 1932 a Parigi, in Francia.
Costruita nel primo stile moderno dell’architettura, il design della casa ha enfatizzato tre tratti primari: l’onestà dei materiali, la trasparenza variabile delle forme e la giustapposizione di materiali e arredi “industriali” con uno stile di arredamento domestico più tradizionale. I materiali primari usati erano acciaio, vetro e mattoni di vetro.
Vedi il progetto dwg della Maison de Verre
Maison Hermes – Renzo Piano
Edificio rappresentativo di Tokyo, che si modella sulla conformazione del lotto che lo ospita, è uno degli esempi più celebri dell’architettura del vetro. L’involucro è il risultato della ripetizione molteplice della stessa matrice in vetro, un modulo di forma quadrata replicato 13.000 volte. Il manufatto, che ospita la casa di moda Hermes, viene inaugurato nel 2001 da Renzo Piano e ben presto si distingue nel contesto urbano per la sua elevata luminosità resa tale di giorno dalla trasparenza del materiale e di notte dalle luci interne della Maison. Nel 2006 viene addizionata l’ala sud, costruita con l’impiego dello stesso tipo di vetromattone. Si tratta di un nuovo modulo che ha diminuito lo spessore della fuga tra mattoni e ha permesso di verniciare le fasce perimetrali del singolo elemento, restituendo un’architettura leggera e ancora più luminosa. Oggi infatti, l’edificio è celebre come la “lanterna luminosa” di Tokyo.
Terme di Tiberio – Moneo Brock Studio
Il complesso delle Terme di Tiberio si trova ai piedi dei Pirenei, è stato progettato dal Moneo Brock Studio e rappresenta un altro esempio significativo di architettura di blocchi di vetro. Le forme sinuose che lo caratterizzano, lo rendono un edificio poco impattante e in grado di inserirsi con leggerezza nel contesto naturale circostante, favorendo la completa armonia con il paesaggio. La facciata è costituita da blocchetti in vetro trasparente che ampliano la luce montana. La particolarità dell’involucro sta nella forma dei mattoni, scelta trapezoidale, al duplice scopo di massimizzare l’andamento sinuoso del corpo di fabbrica e di accentuarne le capacità riflettenti.
Vedi la nostra raccolta di Textures sul vetrocemento