La Calce
Soluzione naturale ed ecocompatibile
Tra i vari materiali che vengono usati in bioedilizia, uno dei più apprezzati va individuato nella calce, che ha il pregio di essere una soluzione naturale ed ecocompatibile. La longevità è la sua dote migliore, ma certo non la sola: la calce, infatti, è riciclabile, e si presta a una grande varietà di applicazioni per la valorizzazione di numerosi progetti di restauro e di recupero. La sua traspirabilità è molto elevata, e la costituzione naturale è una qualità che merita di non essere sottovalutata. In più, c’è da tenere conto della sua più che discreta resistenza alle escursioni termiche: è questo il motivo per il quale i manufatti realizzati in calce sanno durare a lungo nel tempo.
Tutti i pregi della calce
Ma i benefici offerti da questo materiale non si esauriscono qui: le sue caratteristiche igroscopiche, infatti, fanno sì che essa abbia la capacità di assorbire l’umidità e di rilasciarla. Ciò si traduce in un aumento del comfort abitativo dei vari ambienti, mentre si previene la comparsa delle muffe e si limitano i fenomeni di condensa. Quel che è certo è che la calce costituisce una scelta ottimale anche dal punto di vista ecologico: una volta che è stata applicata all’interno delle murature, assorbe l’anidride carbonica che nel corso della cottura aveva espulso e ritorna calcare.
La storia della calce
La calce viene usata sin dai tempi più antichi per le malte da intonaco e da costruzione, proprio come oggi la utilizziamo per la bioedilizia e per il restauro. In passato, inoltre, vi si ricorreva per la realizzazione di pavimenti e per tinteggiare le pareti. La professione del fornaciaio da calce, inoltre, in epoca romana godeva di una grande reputazione. Si è verificato che i leganti a base di calce sono i soli completamente compatibili con i materiali tipici delle costruzioni antiche, per la notevole resistenza meccanica e per gli importanti valori di porosità, oltre che in termini di dilatazione termica.
La calce oggi e ieri
Su varie steli votive che sono emerse in occasione di scavi archeologici sono stati ritrovati diversi riferimenti al Magister Calcariarum, proprio a dimostrazione dell’importanza che veniva attribuita al fornaciaio da calce. Anche un personaggio celebre come Marco Pollio Vitruvio si occupò di descrivere in modo minuzioso le tecniche utilizzate per realizzare le malte: si ricorreva a una miscela composta da sabbia, cocciopesto, pozzolana e calce viva nota come opus caementicium. Longeve e resistenti, le malte pozzolaniche hanno sconfitto gli effetti del tempo e ancora adesso risultano integre.
Quali prodotti scegliere
L’intonaco deumidificante e la malta al coccio pesto sono due esempi di prodotto che si dimostrano adeguati per quelle lavorazioni da effettuare in contesti umidi. Anche se la calce è un materiale usato da millenni, l’evoluzione tecnologica non si arresta, e le tecniche produttive vengono costantemente innovate sia allo scopo di innalzare sempre di più gli standard di qualità sia con l’intento di valorizzare le risorse naturali. Nascono, proprio per questo motivo, prodotti concepiti e messi a punto in maniera specifica per la bioedilizia: si tratta di biocomposti che mettono a disposizione alti valori di traspirabilità senza che si debba rinunciare alla solidità e alla resistenza della calce.
I prodotti a base di calce
La calce pozzolanica è un tipo di calce idraulica che deriva dalla miscelazione a freddo della calce aerea pura con altri materiali, mentre la calcesana è un tipo di calce idraulica naturale per ottenere la quale si cuociono calcari marnosi all’interno di forni tradizionali. Il grassello puro di calce è un’altra soluzione a cui si può fare riferimento nel settore edile, ed è realizzato con calce grassa completamente estinta ad alto titolo di idrato di calcio.