Le Edicole Votive

Le Edicole Votive sono delle piccole strutture architettoniche, atte a proteggere un'immagine sacra oggetto di culto...

Edicola votiva a Palermo. Autore fotokon

Articolo di

Categoria

Approfondimenti

Pubblicato il

20 Maggio 2024

Fiuredde, Madonnelle, Cunnicelle, Altarini, Sacelli, Pinturette : paese che vai, edicola votiva che trovi!

Templi pagani e chiese cristiane sono da sempre considerati testimonianza di religiosità, ma non meno importanti ,seppur considerati segni minori sono anche le Edicole Votive. Costruite da cittadini privati per devozione o riconoscenza per aver ricevuto una grazia, le edicole votive, sono da sempre espressione di arte e religiosità popolare. Esse, risalgono alla civiltà romana, la quale era solita affiggere immagine sacre dei Lares (divinità minori) sulle mura di casa, con lo scopo di proteggere chi vi abitava.
Solo successivamente furono utilizzate dalla Chiesa Cattolica sostituendo quindi elementi di adorazione pagana con quelli cristiani. Il bisogno umano di luoghi sacri, resi tali da riti religiosi e reliquie di santi, segue immediatamente gli inizi delle storia.

Nel mondo antico, questi luoghi univano in genere un’ubicazione suggestiva ad un’architettura ispirata al senso del divino. Attorno ad essa era focalizzata la vita delle comunità. I loro sacri confini erano separati dal mondo “normale” con steccati e porte rituali.
Oggi che i valori religiosi vengono ogni giorno di più messi in dubbio, i luoghi santi hanno assunto un nuovo genere di importanza, diventando casi spirituali capaci di dare significato e direzione alle più nobili aspirazioni dell’uomo. L’aedicula sacra era proprio un simulacro di tempio aperto. Generalmente era a pianta quadrata composta da quattro colonne su base a gradoni, che sostenevano la copertura e i timpani delle quattro facciate, mentre all’interno veniva collocata la divinità da venerare.
Questo tipo di edicola si è nel corso degli anni evoluta, riducendosi ad una cornice per l’immagine della divinità e solo successivamente divenne un piccolo organismo architettonico a forma di cappella terminante con cupola o cuspide. Le edicole divenivano punto di aggregazione per il vicinato come luogo in cui poter recitare il rosario o le orazioni della giornata. Ancora oggi, è possibile notarle su di un angolo della facciata o come elementi indipendenti spesso riconoscibili da una fiammella che ardendo era l’unica fonte di illuminazione stradale.

Edicola Votiva Maria S.S. del Rosario a Napoli

Esattamente come si narra nel Vecchio Testamento della Bibbia, dove gli altari sorgevano spesso in punti precisi dove Dio si era manifestato magari proteggendo il suo popolo, anche le edicole, non di rado, venivano costruite come voto per uno scampato pericolo, una carestia o una pestilenza una calamità naturale.

In altre occasioni invece, venivano costruiti nei luoghi di confine, agli incroci delle vie di comunicazione, sui valichi oppure in luoghi dove la tradizione popolare individuava una motivazione religiosa.
A partire dal XII secolo il termine edicola sacra o edicola votiva diviene sinonimo anche di tabernacolo eucaristico, capitello votivo, santella.

Nella foto Edicola Votiva Maria S.S. del Rosario a Napoli

Le piccole strutture architettoniche, atte a proteggere un’immagine sacra oggetto di culto, sia all’interno delle chiese, sia lungo le strade, sulle facciate delle case, o nelle campagne dove spesso sono poste nei pressi o agli incroci di strade o sulla porta d’ingresso di antiche masserie.
Dunque, il ruolo principale di questi elementi architettonici, era quello di proteggere il luogo su cui erano edificati e di permettere alla comunità di riunirsi in preghiera.

Dal punto di vista architettonico, è un preciso riferimento all’architettura classica, soprattutto a quella romana, dove è possibile riconoscere facilmente gli elementi chiave: il timpano sorretto dalle colonne.

Ne esistono diverse tipologie:

  • a cappella: piccolo edificio a sé stante, che oltre a contenere l’immagine Sacra da venerare, comprende un altare ed uno spazio per la raccolta di qualche fedele;
  • a vela: anch’essa si presenta come un edificio indipendente, ma costituita da un muro, nel quale è collocata l’immagine Sacra con tanto di timpano di coronamento;
  • a nicchia: ad incasso nelle pareti di abitazioni, ma spesso anche lungo le strade, ed in edifici pubblici.
Edicola votiva a cappella - Edicola votiva a vela - Edicola votiva a nicchia
Edicola votiva a cappella – Edicola votiva a vela – Edicola votiva a nicchia

Le edicole votive rappresentano, quindi, un documento artistico/architettonico prezioso non solo per la loro rilevanza religiosa, ma come documento storico. Oggi, molte edicole votive sono oggetto di recupero, visto il degrado a cui spesso sono soggette, non solo da parte di professionisti nel settore ma anche da parte dei privati. Inoltre, si sta sviluppando negli ultimi tempi un nuovo turismo caratterizzato da itinerari determinati proprio dalla presenza delle edicole votive di una specifica città.

Restauro edicole votive: Maestà Madonna con Bambino (Corniglio, loc. Canetolo), 1619.
Restauro edicole votive: Maestà Madonna con Bambino (Corniglio, loc. Canetolo), 1619.

Questi elementi, spesso sottovalutati, raccontano la storia del popolo, della città e dell’architettura religiosa popolare. Sono dettagli di non poca importanza che cambiano, decorano il volto urbano, suscitano una particolare attenzione non solo dal punto di vista architettonico ma anche spirituale.

Bonaccorso Giusi
Foto di copertina: Edicola votiva a Palermo. Autore: fotokon (Konrad Zelazowski) su Depositphotos.com

disegni dwg correlati

Gesù

DWG

Chiesa 01

DWG

Chiesa 02

DWG