Luoghi di culto
Progettazione tra passato e presente
Il settore dell’architettura sacra si è rivelato da sempre complesso ma altrettanto affascinante. Infatti, la progettazione dei luoghi di culto presuppone una particolare sensibilità all’interpretazione di simboli ed immagini, una capacità di raccordare con maestria la sfera del sacro a quella del profano. Lo spazio sacro è da sempre luogo in cui il fedele prende contatto diretto con la divinità e nel corso degli anni è diventato anche punto d’incontro e di scambio della comunità appartenente ad uno specifico credo. In origine il tempio, visto come la dimora della divinità, sorgeva nella parte alta dell’insediamento e spesso il fedele non ne possedeva il libero e completo accesso. Successivamente, vennero eretti veri e propri edifici alla divinità, che avevano la peculiarità di essere maestosi e riconoscibili all’interno dell’ambiente costruito. Basti pensare al Partenone, opera eccellente di architettura classica diventata simbolo della Grecia antica e di tutti gli edifici religiosi. Con il trascorrere del tempo e con la diffusione dei monoteismi, l’evoluzione di tali manufatti ha visto gli stessi trasformarsi in luoghi destinati non solo alla preghiera e alle cerimonie religiose, ma anche alla vita comunitaria e alle attività pensate per i fedeli. È a partire da questo momento che i luoghi religiosi e il progetto dei loro ambienti determinano un’inaspettata apertura del fedele alla divinità.
Di seguito viene presentato un breve excursus sui caratteri salienti di tale interessante tematica.
L’architettura sacra e i culti monoteisti
Se ci si concentra sulla progettazione degli spazi di culto, occorre tenere in considerazione alcuni elementi di fondamentale importanza. Dal punto di vista funzionale è bene conoscere i rituali e le pratiche celebrative di ciascuna religione, mentre per quanto riguarda l’estetica, simbologie ed immagini sacre determineranno la consistenza e l’aspetto del manufatto.
Analizzando i caratteri che influenzano la progettazione di tali luoghi, affiora il fatto che le tre principali religioni monoteiste, sono accomunate da alcuni elementi che trovano particolari differenziazioni a seconda della specificità del credo religioso. Ad esempio, la distinzione tra gli spazi destinati ai fedeli di sesso diverso è progressivamente più accentuata nel culto islamico piuttosto che in quello cristiano. Infatti, mentre in quest’ultimo caso, solo fino a cinquant’anni fa, i banchi per le donne si trovavano a sinistra rispetto all’altare e quelli per gli uomini a destra, nel caso delle moschee ancora oggi vige una distinzione spaziale netta tra i due sessi.
Un’altra differenza sostanziale è rappresentata dalla presenza o meno di uno spazio per l’abluzione del corpo. Si tratta di una pratica molto sentita nella tradizione musulmana, un po’ meno in quella ebraica e quasi assente nella cattolica se non per la presenza dell’acquasantiera che solitamente si trova all’ingresso delle chiese.
Ma vediamo ora nello specifico quali sono gli elementi che caratterizzano i principali edifici di culto di oggi.
CHIESA CRISTIANA
L’attività progettuale delle chiese cristiane evolve e si sviluppa nel corso dei secoli, mantenendo saldi alcuni elementi e stravolgendone altri. Nel periodo medievale, le chiese contavano un impianto a croce latina dove la navata incontrava il transetto e culminava con la zona destinata al coro e all’abside. Con il trascorrere del tempo, in periodo rinascimentale, la chiesa diviene emblema di geometria e simmetria e simbolo della magnificenza pontificia.
Tuttavia è con l’architettura barocca che gli edifici sacri raggiungono l’apice dello sfarzo e della ricchezza, riscontrabile negli ambienti interni molto decorati ed affrescati. Tale tendenza all’opulenza decorativa subisce un’inversione di marcia con l’affermarsi dell’architettura moderna che tende a semplificare le forme e ad eliminare tutto ciò che viene ritenuto superfluo. Inoltre, con il Concilio Vaticano II (1965) avviene un’importante variazione riguardo alla partecipazione dei fedeli al rito religioso: a differenza di un tempo, da questo momento i cristiani sono invitati a partecipare attivamente alla cerimonia.
Cambia in questo modo anche la fruizione degli spazi in quanto ad esempio, il presbiterio, ovvero l’area un tempo riservata a chi officiava la messa, ora diventa accessibile anche ai fedeli. Il prendere parte al rito e il radunarsi insieme aumentano la valenza comunitaria della chiesa che, da edificio puramente dedicato al culto, diventa luogo collettivo, simbolico e funzionale. Il percorso del fedele scandisce gli spazi interni che saranno orientati verso il fulcro delle celebrazioni a partire dall’atrio, attraverso la navata, verso l’altare, elemento centrale e simbolo dell’intera comunità religiosa.
Quest’ultimo è emblema, dev’essere accessibile e visibile a tutti e a partire da esso verranno organizzati tutti gli altri spazi. Di fianco viene collocato l’ambone che costituisce il leggio e l’area per la celebrazione del rito. Solitamente sul lato opposto rispetto all’altare si trova il fonte battesimale dalle dimensioni variabili, indispensabile per lo svolgimento del relativo sacramento. Segue il tabernacolo per la conservazione dell’Eucarestia. Alle spalle dell’altare o nella sezione sovrastante l’ingresso, viene disposto l’organo a canne che deve assicurare il corretto comfort dal punto di vista acustico.
Per visionare il disegno 2D di un organo a canne clicca qui
Per quanto riguarda l’arredo, esso dev’essere adeguato al rito e privo di inutili decori. È consigliato l’uso di materiali naturali quali il legno, la cera e le specie floreali. Anche la scelta iconografica deve rispondere al culto e alla tradizione cristiana. Tutto deve risultare coerente ad un insieme sobrio e altamente simbolico.
Analizzando il rapporto con il contesto, l’edificio spesso si fa elemento riconoscibile e talvolta costituisce preziosa risorsa in grado di arricchire gli spazi urbani. Infatti, pur comunicando strettamente con l’ambiente circostante, l’area destinata allo spazio sacro dev’essere riconoscibile attraverso elementi che sono soliti ricorrere nelle chiese e sono finalizzati a condurre il fedele verso lo spazio ecclesiale. Tali componenti iconiche sono rappresentate dal sagrato, dall’atrio, dalla sacrestia e dal campanile.
Il primo costituisce un’area esterna atta ad accogliere i fedeli e a funzionare come spazio filtro e di raccordo tra il contesto e l’ambiente sacro interno. L’atrio ospita l’ingresso dotato di acquasantiera e le sue dimensioni variano a seconda delle esigenze legate ai flussi di utenza previsti. Per quanto riguarda la sacrestia, essa rappresenta luogo importante per custodire i libri sacri e gli oggetti necessari per la celebrazione della messa. Per questo motivo, è bene studiare l’arredo adatto a tali funzioni. Infine, il campanile ospita le campane e svolge la funzione di elemento simbolo e riconoscibile all’interno dell’ambiente costruito.
MOSCHEA ISLAMICA
L’architettura islamica trova le sue radici più profonde in quella bizantina che l’ha profondamente influenzata. Gli elementi architettonici emblema di tale aspetto sono rappresentati dalle cupole, dagli archi a tutto sesto e dalle volte. Lo schema originario delle moschee prevedeva un edificio a pianta rettangolare o quadrata che ospitava la sala destinata alla preghiera e un cortile esterno delimitato da una cinta muraria. Successivamente tali edifici dedicati al culto islamico si arricchirono di nuove componenti, quali la cupola centrale e il minareto, torre caratteristica con la funzione di richiamare i fedeli all’adorazione. Essa può avere pianta circolare, quadrata o ottagonale ed essere dotata di balconata.
Per quanto riguarda le cupole, nel tempo tali componenti crebbero di dimensioni fino a costituire l’intera copertura dell’edificio. Oggi, lo scopo che rivestono non è più solo quello di copertura bensì quello di amplificare la voce dell’imam nel corso della preghiera.
Nonostante tali modifiche alcuni elementi risultano essere costanti nella costruzione delle moschee, primo tra tutti l’orientamento verso la Mecca. Infatti, al fine di rivolgersi in tale posizione durante la preghiera, il muro di fondo, detto muro di gibla, è posizionato perpendicolarmente alla Mecca ed ospita la nicchia e il pulpito rialzato per l’Himam. Gli ingressi laterali distinti per sesso e gli ambienti di servizio destinati all’abluzione corporea si trovano anche in posizione trasversale rispetto alla meta sacra. L’ingresso principale, in posizione centrale rispetto all’edificio, è provvisto di rastrelliera per le scarpe poiché esse devono essere tolte dai fedeli prima del loro ingresso nel luogo sacro.
Per quanto riguarda l’arredo interno, le moschee sono prive di banchi e sedute e questo perché la preghiera si pratica chinati verso la Mecca. A tal fine, negli ambienti interni si troveranno numerosi tappeti, le texture ed i colori dei quali riprendono la tradizione islamica.
Gli interni di due moschee: le cupole riccamente decorate costituiscono la copertura e i tappeti sono stesi sull’intera pavimentazione per facilitare la preghiera ai fedeli.
Poiché le attuali moschee sono considerate centri comunitari e di aggregazione, l’edificio sacro fa parte di un complesso nel quale spesso si trovano una biblioteca, una sala riunioni, l’appartamento dell’Himam e gli uffici.
SINAGOGA EBRAICA
Le caratteristiche formali delle sinagoghe dipendono strettamente dalla corrente religiosa che rappresentano: quella ortodossa e quella progressista. Se nel primo caso gli spazi interni vengono destinati solo ed esclusivamente al sesso maschile, in quanto le donne vengono escluse dal culto, nel caso progressista la zona di preghiera viene concepita per entrambi i sessi che comunque devono essere separati e non hanno alcuna possibilità di comunicazione.
L’edificio dev’essere sempre posizionato secondo l’asse est-ovest con i fedeli rivolti ad est e deve garantire la completa accessibilità. All’interno si trovano lo spazio per la preghiera e quello per il ritrovo; la sala del culto prevede una sezione destinata al rabbino che si trova in posizione superiore rispetto alla zona che ospita i fedeli. In tale area sono collocati la tribuna, detta bimah, munita di pulpito, leggio per il predicatore e due posti a sedere per il rabbino ed il cantore, il candelabro o menorah e l’armadio sacro con i rotoli della legge, detto anche aron.
Se l’edificio sacro vanta notevoli dimensioni, al suo interno i posti a sedere per i fedeli consistono in gradinate volte a garantire una buona visione del culto. I posti a sedere sono dotati di leggio e sono posizionati di fronte alla tribuna.
Un aspetto importante della progettazione delle sinagoghe consiste nell’illuminotecnica e nel riscaldamento degli ambienti interni poiché spesso il rito si protrae oltre l’ora del tramonto. Infatti, allo scopo di assicurare un comfort termico e visivo ottimale, sarà bene prevedere lampade e sistemi di climatizzazione adeguati. Spesso, la sinagoga fa parte di un complesso comunitario ricco di servizi quali biblioteche, archivi culturali, scuole e spazi di ritrovo. Come nei suddetti casi quindi, è simbolo della vita collettiva di una specifica comunità.
Per visionare i disegni della celebre Sinagoga Cymbalista di Mario Botta clicca qui
Evoluzione e cambiamento nella progettazione degli edifici sacri
Il precedente excursus sull’architettura dei luoghi sacri relativi ai principali monoteismi ha lo scopo di fornire un quadro complessivo della tematica. Ma ad oggi, che cosa è cambiato nella progettazione rispetto al passato?
Se consideriamo il caso specifico delle chiese moderne, occorre fare alcune osservazioni. È infatti indispensabile puntualizzare come l’approccio alla progettazione di tali luoghi sacri sia cambiato e come sia avvenuta una lenta e progressiva rivoluzione a livello formale.
Il primo aspetto riguarda l’involucro dell’edificio: se un tempo costituiva elemento caratterizzante, dall’alto valore simbolico, oggi si sveste di tale funzione, divenendo in alcuni casi, espressione del luogo in cui si trova o libera interpretazione dell’architetto. Cambia anche il rapporto pieni-vuoti poiché ad esempio l’architettura sacra gotica si distingueva per le poche e piccole aperture che garantivano spazi interni cupi e misteriosi, oggi invece, talvolta si eccede con le vetrate.
Per quanto riguarda l’impianto della chiesa, un tempo esso era a croce greca o latina. Gli attuali edifici spesso non presentano tale conformazione planimetrica anche se la croce è sempre presente dietro all’altare o nel programma iconografico. Negli spazi interni l’abside era ed è ancora rivolto ad est, tuttavia se un tempo il celebrante dava le spalle ai fedeli, oggi si rivolge direttamente a loro. Infine, le ricche e antiche decorazioni lasciano spazio ad ambienti più spogli e minimali.
L’Iglesia de Iesu di Rafael Moneo è rappresentazione concreta di come l’impianto a croce sia stato rivisitato in chiave moderna e di come il simbolo cristiano permei l’intero edificio (Vedi i disegni dwg)
Ci sono poi alcuni elementi che è bene osservare nel corso dell’iter progettuale, al fine di garantire un’esperienza piacevole e sicura per il fedele. Vediamoli di seguito:
Accessibilità
È indispensabile assicurare la completa accessibilità a tutti, attraverso l’eliminazione delle barriere architettoniche e l’inserimento di opportune rampe esterne. Inoltre, è bene prevedere pavimentazioni antiscivolo ed assicurare l’assenza di ostacoli per il libero movimento, al fine di garantire un’adeguata viabilità pedonale e carrabile. Infine, è obbligatoria la presenza di parcheggi standard e di quelli destinati ai disabili, in numero proporzionale rispetto ai primi.
Sicurezza
Nonostante oggi la normativa italiana in materia antincendio non ponga obblighi nel caso dei luoghi sacri, risulta essere di fondamentale importanza indicare le uscite di sicurezza e dimensionare gli accessi e gli spazi interni secondo le previsioni dei flussi di utenza.
Comfort termo-acustico
Al fine di assicurare un comfort acustico ottimale, l’edificio dev’essere progettato per garantire l’amplificazione del suono e allo stesso tempo per contenerlo, al fine di evitare spiacevoli rumori. A tale scopo devono essere presenti impianti di diffusione acustica adeguati ed altoparlanti distribuiti lungo tutti gli ambienti interni. Anche dal punto di vista della climatizzazione è importante assicurare il naturale ricambio dell’aria, grazie a serramenti apribili e regolabili secondo le esigenze stagionali.
Comfort visivo
La chiesa dev’essere opportunamente illuminata in tutti i suoi spazi, allo scopo di minimizzare l’uso della luce artificiale. Spesso vengono collocati apparecchi puntuali per ricreare particolari effetti scenici o per dare rilevanza a particolari architettonici di pregio.
In conclusione, con il trascorrere dei secoli, gli edifici sacri hanno assunto una rilevanza variabile, legata alla situazione socio-politica del tempo, ma in ogni caso si tratta di manufatti dal grande valore architettonico e simbolico. Per questo motivo, la progettazione dei luoghi di culto presuppone una particolare sensibilità ai luoghi, alle necessità sociali e alle peculiarità di una specifica religione che va rispettata e celebrata. Occorre stare al passo con i tempi, reinterpretare la tradizione nel pieno rispetto dei suoi valori cardine e assicurare la rilevanza che merita un contesto dove il sacro si unisce al profano.
Foto copertina: Brett Sayles su pexels