Passerelle, ponti pedonali e ciclopedonali

Superare gli ostacoli rispettando la natura e conformazione dei luoghi

Ponti e passerelle ciclopedonali. Foto di Daniel Baylis su Unsplash

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Pubblicato il

12 Febbraio 2021

Passerelle, ponti pedonali e ciclopedonali sono elementi di unione tra gli spazi, arricchiscono l’ambiente e spesso lo caratterizzano e lo caricano di valori simbolici e culturali. Servono a superare le fratture, a ripristinare le continuità di un corpo, come quelle generate da una faglia che interrompe una massa rocciosa, ma servono anche per unire spazi e luoghi costruiti dall’uomo.

Ponti e passerelle uniscono e diventano, quindi, nei percorsi nel verde o nella città, qualcosa di particolarmente piacevole da vedere e attraversare. Ponti sospesi erano quelli che esistevano tra le torri medievali come quelle di San Gimignano, e, pensando ai percorsi pensili tra gli edifici, viene in mente la città di Perugia, il cui centro storico è caratterizzato dall’antico acquedotto etrusco-romano, riutilizzato quale collegamento in quota tra le abitazioni, mentre una delle più interessanti pedalate nella natura è quella del vecchio tracciato dell’Acquedotto Pugliese, che diventa un’interessantissima via verde.

I ponti uniscono, servono a superare gli ostacoli, rispettandone la loro natura e conformazione. Spesso avvicinano in modo straordinario città e natura, portando i fruitori a camminare nel verde, offrendo viste inedite e suggestive, spazi di servizio, stazionamento e osservazione. Superare un ruscello con un ponte vuol dire non interromperne il suo corso, rispettarne l’andamento, al contrario, deviarlo, tombarlo, in sostanza negarlo, serve soltanto ad aumentare i problemi ambientali.
Pensare alla possibilità di unire gli spazi è un’ambizione straordinaria, che consente di avvicinare ambienti, unire i luoghi.
Ponti e passerelle ciclopedonali possono essere utilizzate anche per attraversare, a una diversa quota, una linea ferroviaria o una strada trafficata.

Le città moderne si stanno sempre più caratterizzando con la progettazione di spazi a misura d’uomo, che rispettino l’ambiente e che pensino a spazi urbani autosufficienti dove il modello sia riferito ad un rapporto di un quarto d’ora, cioè in un quarto d’ora tutti i cittadini devono poter trovare, in un normale percorso ciclopedonale, tutti i servizi essenziali. La possibilità di riprogettare la città consente, quindi, di connetterne e unire le fratture con sistemi in quota che possano facilitare l’utilizzo di servizi ed infrastrutture. Anche in questo caso viene in soccorso l’esempio della città di Perugia dove sono state costruite infrastrutture urbanistiche con l’inserimento di parcheggi a margine della città antica e, con sistemi di collegamento moderni, hanno privilegiato l’accesso pedonale all’impervia rocca medievale, anche utilizzando un sistema integrato di nuovi ponti e passerelle, oltre alle scale mobili e agli ascensori.

Soluzioni per ponti e passerelle

Oggi, per realizzare ponti e passerelle pedonali, esistono moltissime soluzioni prefabbricate che utilizzano tecnologie e materiali innovativi, che si fondano sull’osservazione e studio di esempi antichi e dell’apporto dei moderni processi produttivi. Mantengono la seduzione dei ponti giapponesi e la snellezza delle passerelle in legno che si librano tra le montagne; rispettando la natura ci danno l’idea della libertà, consentendoci di superare ostacoli. Si tratta di sistemi di passerelle, attraversamenti e collegamenti che riescono ad integrarsi e adattarsi in ogni contesto, avvicinando parti della città, connettendo in rapporto virtuoso città e natura.

Passerelle pedonali spettacolari lasciano il segno a livello paesaggistico, talvolta sono sospese nel vuoto, inserite in contesti urbani, in aree naturalistiche o archeologiche, rappresentano elementi che regalano grandi suggestioni, come l’attraversamento pedonale svizzero della Valle di Zermatt o il Ponte alla Luna vicino a Potenza. Ci sono ponti spettacolari come il ponte in vetro nel Grand Canyon di Zhangjajie e le passerelle pedonali che per 19 km attraversano i boschi della collina di Jinniushan. Gli esempi all’estero sono tantissimi, dal Canada alla Danimarca, ma ci sono anche in Italia, come quello nell’area archeologica della Valle dei Templi di Agrigento.

Ponti sospesi nel vuoto sono straordinari e avveniristici, spesso con effetti di leggerezza estrema, realizzati con passerelle in vetro che consentono di vedere le meraviglie della natura. Sembra quindi, percorrendoli, di librarsi nel vuoto. Memorabili i ponti che servono ad unire parti della città, come il Ponte della Costituzione a Venezia su progetto di Calatrava.
Ponti, passerelle, possono essere realizzati con progetti specifici ed unici, o utilizzando moduli ed elementi prefabbricati.

Strutture di passerelle e ponti – Alcune tipologie

Lega di Alluminio
I sovrappassi ciclo-pedonali in lega di alluminio rispondono a requisiti di funzionalità ed estetica, presentandosi a basso impatto visivo e versatilità di utilizzo, con un limitato e spesso molto gradevole impatto visivo.
I manufatti in lega di Alluminio sono progettati e messi in opera con fissaggi in acciaio inox, con la possibilità di utilizzare diversi materiali per il piano di calpestio, come grate in metallo, legno, strutture trasparenti in vetro antisfondamento, o strati poliuretanici per avere effetto antisdrucciolo e insonorizzante. Si possono ottenere carichi utili di 500 kg/mq, che consentono di immaginare carichi dinamici e puntuali sopportati nella quasi totalità di percorsi ciclopedonali. Un vantaggio delle strutture in alluminio è quello dovuto alla possibilità di poter colorare le superfici in una scala di colori (RAL) per ottenere effetto mimetico o distintivo rispetto all’ambiente circostante e, se non ci si accontenta, si può effettuare un rivestimento con legno o con qualsiasi altro materiale.

Legno
Passerelle in legno sono state sempre usate, sin dall’antichità, spesso hanno preceduto la realizzazione di ponti stabili, costruiti poi in muratura, in cemento armato o in ferro. Oggi i materiali prevalentemente utilizzati sono legno massello di pino nordico o di larice, legno lamellare di abete. Si tratta di materiali che, attraverso trattamenti in autoclave realizzati con alternanza di fasi in sottovuoto con impregnanti in alta pressione, consentono di garantire i materiali dall’attacco di funghi e insetti. Il vantaggio è quello di essere un materiale naturale, che si integra perfettamente in contesti naturalistici. È certamente un materiale per il quale bisogna prevedere una maggiore manutenzione rispetto ad altri materiali, perché più soggetti all’usura, agli effetti degli agenti atmosferici e agli attacchi biologici.

Acciaio
L’acciaio è un materiale molto efficace che può garantire la realizzazione di strutture leggere e flessibili, resistenti nel tempo, economiche e con impatto ambientale ridotto. In particolare l’acciaio COR-TEN è un materiale caratterizzato da differenze cromatiche, che consente di essere inserito nel paesaggio, integrandosi perfettamente. L’acciaio COR-TEN  associa elevate caratteristiche di  resistenza meccanica ad una buona resistenza alla corrosione poiché, esposto all’atmosfera, si ricopre di una patina uniforme di  ossidi che  frenano la propagazione interna della corrosione difendendo il materiale e conferendogli un gradevole aspetto estetico; il colore varia, nel compiere il suo processo di ossidazione, entro una gamma di rossi. Elementi di sostegno possono essere realizzati anche con cavi d’acciaio che danno idea di straordinaria leggerezza, come il ponte sull’Aare della città di Soletta che consente di attraversare il fiume sospesi su funi che esaltano la tecnica e, nel frattempo, di sentirsi immersi nella natura.

Cemento armato
L’utilizzo del cemento armato si presta meno per l’inserimento in contesti naturalistici, è utilizzato prevalentemente per attraversamenti stradali o per realizzare ponti su fiumi. Talvolta possono essere usati sistemi misti in cui piattabande in calcestruzzo possono integrarsi con funi pretese, così come succede nelle strutture dei ponti stradali.

Piani di calpestio
Nelle passerelle il piano di calpestio può essere realizzato in vari materiali, possono essere utilizzati grigliati continui in acciaio zincato, che garantiscono caratteristiche statiche in relazione alla portanza e, contemporaneamente, consentono quella trasparenza necessaria a far arrivare la luce al terreno sottostante.
I grigliati possono anche essere rivestiti da strati poliuretanici per avere effetto antisdrucciolo e insonorizzante. Si possono utilizzare piani di calpestio in doghe di legno di varie essenze, che vengono fissate al telaio con viteria in acciaio inox. Interessanti le soluzioni di pedane in alluminio estruso, che sono anti-tacco, antiscivolo, anti-vertigine, e dimostrano un’ottima capacità drenante. Esistono piani calpestabile in acciaio COR-TEN, con speciali microfori e bugnature che irrigidiscono la struttura, prevengono scivoloni e cadute e garantiscono un buon drenaggio. Più complesso è l’utilizzo di lastre di vetro, perché per garantire l’accessibilità in sicurezza bisogna tener conto del D.M. n. 236/1989 e, quindi, garantire le caratteristiche antiscivolo e antisdrucciolo.
Per carichi impegnativi, inoltre, pur utilizzando lastre stratificate, bisogna dimensionare con attenzione la tipologia di appoggio e la resistenza ai carichi statici e dinamici.

Ponte in Malesia. Foto di Abdulrahman Mahyoub
Ponte del cielo in Langkawi, Malesia. Foto di Abdulrahman Mahyoub su unsplash.

Normative
Oltre ai permessi a costruire, la verifica di coerenza con gli strumenti urbanistici, quindi la verifica di quali abilitazioni edilizie meglio si adattino alle richieste della tipologia di lavoro proposto, alla verifica dei vincoli idrogeologici e paesaggistici, le passerelle devono rispondere ad una serie di norme. Quelle tra gli edifici sono assimilate a ponti stradali e ferroviari e devono essere protetti da parapetti di protezione che, anche per assicurare la sicurezza anche per le strade sottostanti, dovrebbero essere barriere efficaci sia per evitare di superarla e di lanciare oggetti.
Tutte le passerelle pedonali, anche quelle temporanee utilizzate in cantiere, devono rispettare il D.P.R. 547/1955, che riguarda il rispetto delle norme in materia di fermapiede e corrimano e la legge n.13/1989 e ss.mm.ii, in termini di barriere architettoniche. L’appoggio minimo ad entrambe le estremità deve avere basi minime di 30 mm. da ogni estremità con pendenza massima del 5%, mentre il DM  236/1989 fissa  all’8% il valore massimo della pendenza dei percorsi. Nel D.Lgs. 81/2008 (T.U. Sulla sicurezza) bisogna tener conto dell’art. 130 “andatoie e passerelle” e dell’art.126 “parapetti”.

Tutte le passerelle, anche quelle di tipo temporaneo e mobile, devono essere dimensionate a regola d’arte, perché devono resistere ai carichi massimi derivanti da affollamento; sui lati aperti devono avere parapetti ed essere munite di adeguati corrimano.
Le passerelle pedonali sono assimilate a ponti di terza categoria, ai sensi delle Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni, D.M. 14/01/2008, e del relativo aggiornamento, D.M. 17/01/2018, essendo sottoposte al capitolo 5 delle Norme. Devono, quindi, rispettare i carichi isolati e quelli dinamici, quelli determinati dalla presenza della folla e tener conto della normativa sismica, delle norme che riguardano le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità in generale dei terreni per il calcolo delle adeguate fondazioni (L.64/1974). Ovviamente, quando si realizzano progetti all’interno di aree sottoposte a vincolo, le competenti Soprintendenze devono autorizzare gli interventi, ai sensi del Codice dei Beni Culturali e bisogna tenere sempre conto del Codice degli appalti pubblici, qualora il committente fosse un ente pubblico.
Le passerelle destinate anche a funzioni ciclabili, oltre allo specifico decreto (D.M.  557/1999), devono rispettare le norme che riguardano il codice della strada (D.Lgs. 285/1992 “Nuovo   Codice   della   Strada” e ss.mm.ii), quelle delle strade (D.M.  5 /11/2001;  D.M.  19/04/2006).

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